Corso Agenti e Rappresentanti - D.A. 2012/2013 - Imprese cinesi a Modena - Rapporti commerciali con gli Stati Uniti
Corso abilitante per Agenti e Rappresentanti di commercio
Corso abilitante per agenti e rappresentanti di commercio. E' il corso necessario per svolgere l'attività di Agente e Rappresentante di commercio tenuto dalla Camera di Commercio.
Il corso ha una durata di 120 ore (30 incontri di 4 ore) + esame. Gli incontri si svolgono 4 volte alla settimana il martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, dalle ore 17 alle ore 21. La frequenza è obbligatoria. Il calendario completo sarà fornito il primo giorno del corso. Data di inizio del corso: 21 febbraio 2017.
Diritto Annuale 2012 e 2013
Emissione ruolo esattoriale per il recupero del diritto annuale impagato o pagato in maniera irregolare.
Le cartelle esattoriali con data emissione 25 gennaio 2017 verranno notificate tramite Equitalia attraverso le concessionarie competenti, secondo le procedure normative previste.
Modena ottava provincia in Italia per numero di imprese cinesi
Il Capodanno cinese è alle porte e gli imprenditori cinesi salutano il 2017, "anno del Gallo Rosso" con il segno più
Le imprese guidate da stranieri sono sempre più in aumento, sia a Modena che in Italia. In particolare l'analisi delle ditte individuali, che sono la forma giuridica prevalente fra le imprese straniere, mostra 439.663 imprese attive al 30 settembre 2016, pari al 13,9% delle ditte individuali attive totali. Se si esaminano in particolare le persone di nazionalità cinese, risultano 49.485 imprese individuali in tutta Italia, pari all'11,3% degli imprenditori stranieri.
La classifica provinciale per numero di imprenditori cinesi attivi vede al primo posto Milano con 5.596, pari all'11,3% degli imprenditori cinesi in Italia, seguono le provincie specializzate nell'industria tessile come Prato e Firenze rispettivamente con 5.073 e 3.919 posizioni.
Anche la provincia di Modena è gradita all'imprenditoria cinese, infatti si trova all'ottavo posto della classifica con 1.070 imprese individuali attive cinesi. All'interno dell'Emilia Romagna Modena raggiunge così la prima posizione, con il 23% dei cinesi totali presenti in regione, seguita a ruota da Bologna con il 22% e Reggio Emilia (21%).
Stati Uniti: un partner privilegiato per la nostra provincia
Primo mercato per Modena, ma in flessione nel 2016. I settori più rappresentativi: ceramica e meccanica
Data l'importanza del mercato statunitense per l'economia provinciale, impongono attenzione le dichiarazioni recenti di Donald Trump in materia economica. Gli Stati Uniti sono da sempre partner privilegiati della nostra provincia, al primo posto nei primi dieci paesi per valore delle esportazioni fin dagli anni 2000, hanno abbandonato la testa della classifica solamente nei primi anni della crisi del 2008, per poi ritornare primi dal 2012 ad oggi. Infatti il fallimento della Lehman Brother nel 2008 ha determinato un crollo del 34% nell'export modenese verso gli USA, ma dal 2009 al 2015 la crescita è più che raddoppiata (+122,4%) arrivando nel 2015 a 1.745 milioni di euro. Tale importo rappresenta il 14,8% delle esportazioni totali modenesi e l'8,2% del valore aggiunto provinciale. I primi nove mesi del 2016 tuttavia non proseguono con lo stesso trend, anzi si nota una diminuzione del 9,4% rispetto al 2015. Ma quali sono i settori modenesi diretti maggiormente verso il mercato statunitense? Al primo posto ci sono i mezzi di trasporto, che con 533 milioni di euro rappresentano il 43,7% dell'export verso gli USA, seguono poi la ceramica con il 22,5% e le macchine e apparecchi meccanici (17,3%). I generi alimentari vendono 104 milioni di euro, pari all'8,6% del totale e tra di essi la parte del leone è per l'aceto balsamico che assorbe il 57,4% del totale. Infine il tessile abbigliamento, che negli Stati Uniti vende solamente l'1,2% dei prodotti. D'altro canto i modenesi non sono molto attratti dai prodotti statunitensi, infatti le importazioni ammontano solamente a 195 milioni di euro, pari all'11,2% delle esportazioni, concentrate soprattutto nei macchinari e apparecchi meccanici (36,3%), nei prodotti alimentari (10,8%) e nel "legno e carta" (10,1%).