L'export modenese apre il 2019 con una flessione

La locomotiva europea rallenta un po' il traino dell'economia modenese; positivo, invece, dopo molti trimestri l'andamento del "tessile abbigliamento"

Una battuta d'arresto per le esportazioni modenesi nel primo trimestre 2019: infatti i dati Istat elaborati dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena vedono l'ammontare di export al 31 marzo pari a 3.254 milioni di euro, in calo dell'1,9% rispetto al quarto trimestre del 2018 (3.318 milioni).

Il confronto tendenziale (con il primo trimestre 2018) risulta ancora favorevole (+0,6%), tuttavia l'incremento appare inferiore sia al dato regionale (+5,0%), che a quello nazionale (+2,0%). In Emilia-Romagna tutte le province hanno un andamento positivo, talvolta anche con una crescita a doppia cifra, come Piacenza (+13,0%), Bologna (+12,4%) e Ravenna (+11,1%), mentre l'unica provincia in calo risulta Ferrara (-10,3%). Come segnalato in precedenza Modena rimane pressoché costante (+0,6%) e proprio questa crescita moderata fa scendere Modena dall'ottava alla nona posizione nella classifica delle prime dieci province italiane per valore di export, superata da Firenze.

I settori merceologici della provincia hanno quasi tutti un andamento tendenziale positivo, con una crescita a due cifre per il biomedicale (+11,5%) e un sensibile miglioramento per il tessile-abbigliamento dopo tanti trimestri in flessione (+4,8%).

Incrementi si registrano anche per le "macchine e apparecchi meccanici" (+3,3%), la ceramica (+1,0%) e i "mezzi di trasporto" (+0,7%). Risulta invece in calo l'agroalimentare (-2,3%).

Il rallentamento dell'economia globale ha avuto alcuni effetti anche sulla distribuzione delle esportazioni delle imprese modenesi per aree geografiche, infatti l'export è in decelerazione sia verso l'Unione Europea a 15 paesi (-0,1%), sia negli altri 13 paesi entrati nella UE successivamente (-0,5%), mentre molto più sensibili sono le diminuzioni verso l'Africa Centro Sud (-13,5%), il Medio Oriente (-10,1%) e gli altri paesi europei non appartenenti alla UE (-9,1%).

D'altro canto risultano ragguardevoli gli aumenti dell'export verso l'Africa del Nord (+38,9%), l'Asia (+16,6%) e in misura minore verso Canada e Groenlandia (+9,0%).

La classifica dei primi dieci paesi di sbocco per valore di export vede ben 6 nazioni in calo, tra cui i tre principali mercati modenesi: la Germania (-3,8%), gli Stati Uniti (-4,3%) e la Francia (-6,0%), mentre molto buono rimane il trend verso il Regno Unito (+12,7%); infine degno di nota l'exploit verso la Cina, che con un +94,2% sale al sesto posto della top ten.

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