Il trend del settore edile in regione

I dati di Unioncamere Emilia Romagna mostrano una ripresa del volume d'affari (+2,1%) per le pmi nel primo trimestre 2015. In un anno perse 1.688 imprese in regione.

Un settore a lungo in sofferenza, il più penalizzato da una crisi infinita pare poter rivedere qualche barlume di luce. Nel primo trimestre del 2015, nel comparto costruzioni regionale il volume d'affari a prezzi correnti è salito del 2,1% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. L'ultimo dato positivo risaliva al quarto trimestre 2012. Queste indicazioni emergono dall'indagine sulla congiuntura delle costruzioni realizzata in collaborazione tra Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

Oltre il 40% delle imprese rileva un volume d'affari in aumento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. La svolta in positivo riguarda le piccole (+2,5%) e le medie (+3,4%) imprese, mentre la tendenza resta negativa per quelle grandi (-1,5 per cento). Le ore autorizzate di cassa integrazione sono state circa 2 milioni e 307 mila, con una riduzione del 21,5 per cento rispetto all'analogo periodo del 2014.

A fine marzo le imprese attive nelle costruzioni in Emilia Romagna erano 68.773, quindi 1.688 in meno in un anno (-2,4%). La riduzione è più ampia tra quelle operanti nei lavori di costruzione specializzati (-909 unità, -1,8%), ma molto più rapida per le attive nella costruzione di edifici (-4,1%, -760 unità). La diminuzione è determinata dalle ditte individuali (-2,8%, 1.366 unità) e dalle società di persone (-4,0%), che risentono negativamente dell'attrazione della normativa delle società a responsabilità limitata. È elevata anche la flessione per i consorzi e le cooperative (-4,1%). Solo le società di capitali mantengono la loro consistenza (+0,5%).