Distretti industriali motore della crescita dell'Emilia-Romagna

Secondo il Monitor di Intesa Sanpaolo i distretti della regione hanno recuperato i livelli pre-crisi e crescono più della media italiana grazie soprattutto all'export e alla spinta delle imprese medio-grandi

Prosegue il suo percorso di crescita l'export dei distretti dell'Emilia Romagna, con un +1,3% nell'ultimo trimestre del 2016. L'incremento è, come di consueto nell'ultimo biennio, superiore a quello dei distretti italiani (+0,3%) e per lo più in linea con il dato del sistema manifatturiero regionale (+1,5%). Ancora migliore la performance se si considera l'intero 2016, con una crescita del 2,1% (grazie a un ottimo secondo trimestre), ben sopra il complesso distrettuale italiano che ha chiuso leggermente in negativo (-0,4%).

Sono questi i principali dati che emergono dal Monitor dei distretti industriali dell'Emilia Romagna aggiornato al quarto trimestre 2016 curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e presentato il 26 aprile 2017 a Bologna.

"Nel 2016 sono stati trainanti la Germania, la Francia e la Polonia. - commenta Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo - Sul finire d'anno, è tornato in territorio positivo il mercato russo che chiude il quarto trimestre del 2016 con una crescita dell'export dell'8%, portando il dato complessivo annuale quasi in territorio positivo (-0,8%), grazie al traino dell'abbigliamento di Rimini e delle macchine agricole di Modena e Reggio Emilia."

Dall'analisi per singolo distretto emerge un quadro a luci e ombre: hanno chiuso il 2016 positivamente 12 distretti su 19. Per quanto riguarda la provincia di Modena, è proseguito il trend positivo delle piastrelle di Sassuolo che nel complesso del 2016 ha messo a segno una crescita del 7,9%, beneficiando del buon andamento su quasi tutti i mercati esteri, in particolare in Francia, Stati Uniti e Germania. Nel settore della meccanica, ai risultati molto positivi delle macchine per l'industria ceramica di Modena e Reggio Emilia (+4,8% secondo i dati ACIMAC), si è contrapposto il calo delle macchine agricole di Modena e Reggio Emilia (-3,8%).

Sostanzialmente positivo nel settore alimentare il trend dei salumi del modenese (+2,6%).

Nel sistema moda sono emersi segnali positivi per la maglieria e abbigliamento di Carpi, che evidenzia una crescita complessiva del 3,3% nel 2016.

Hanno chiuso il 2016 in crescita le esportazioni dei poli tecnologici regionali, con risultati decisamente migliori rispetto alla dinamica nazionale (+2,1% versus -0,7%). Ancora trainante il polo ICT di Bologna e Modena (+4,8%), evidenziando un trend di sviluppo sostenuto su alcuni mercati come Stati Uniti, Cina e Giappone. Ha chiuso invece in negativo il polo biomedicale di Mirandola (-4,6%), a causa soprattutto delle difficoltà incontrate su alcuni mercati come Francia, Svezia, Corea del Sud e Repubblica Ceca; è stato positivo invece l'andamento in Belgio, Stati Uniti e Austria.

Nell'ambito di una più generale analisi sui bilanci 2008-15 di 1.372 aziende appartenenti ai 19 distretti industriali e ai 3 poli tecnologici dell'Emilia Romagna (con fatturato complessivo di 25,3 miliardi di euro), a confronto con quelli delle imprese "non distrettuali", emerge come i punti di forza e i cambiamenti che stanno interessando i distretti dell'Emilia Romagna siano la crescita sui mercati esteri, il posizionamento strategico, il ruolo trainante delle imprese medio-grandi e l'affermazione di una nuova classe di medie imprese vincenti.

Il report ha selezionato 29 medie imprese distrettuali dell'Emilia Romagna campioni di crescita e redditività; in ordine di fatturato le modenesi sono: Laminam spa, Ceramiche Mutina spa, Ceramica Fondovalle spa, Salumificio Mec Palmieri, M.D. Micro Detectors spa, Kronos 2 Ceramiche spa.

Allegati

Monitor dei Distretti dell'Emilia Romagna