Prometeia: si attenua il trend negativo dell'economia modenese

L'andamento incerto della pandemia pone ombre sulle previsioni dei prossimi anni che, seppur positive, subiscono una revisione al ribasso

Nonostante la recrudescenza della pandemia negli ultimi mesi dell'anno, sono lievemente migliorati i dati consuntivi delle principali variabili economiche in provincia di Modena nell'anno 2020, ma il perdurare dei contagi getta alcune ombre sugli anni successivi, che appaiono pur sempre positivi, ma in misura minore rispetto alle previsioni precedenti.

A livello internazionale infatti in Europa, negli Stati Uniti e nella maggior parte delle economie mondiali non pare che la curva dei contagi sia esaurita, tuttavia le misure prese sono differenti rispetto ai lockdown totali della primavera: l'industria non si è mai fermata e il commercio mondiale è tornato ai livelli del 2019, migliorando l'andamento economico pur sempre rallentato dallo stallo del turismo e di alcuni servizi alle persone.

Il preconsuntivo dell'anno 2020 mostra che in Italia il Valore Aggiunto risulterà in calo del -9,1%, con un rimbalzo del +4,9% nel 2021 e del 4,1% nel 2022. Anche in Emilia Romagna il valore del 2020 scenderà del -9,2%, ma la risalita sarà più evidente nel 2021 (+5,4%), mentre il 2022 segnerà un +4,4%. La provincia di Modena, grazie alla marcata componente industriale del tessuto economico, mostra sia la diminuzione minore quest'anno (-8,5%), ma anche una ripresa più vigorosa nel 2021 (+6,5%) e duratura nel 2022 (+4,7%).

In questo modo sia a Modena che in Emilia Romagna già nel 2022 si raggiungerà l'ammontare del Valore Aggiunto del 2019, mentre a livello nazionale occorrerà attendere il 2023.

Dopo lo stallo del commercio mondiale avvenuto in primavera, la ripresa estiva dell'export ha mitigato la perdita annuale di vendite all'estero della provincia, che dovrebbe chiudere il 2020 con un -11,1%; le incertezze sulla fine della pandemia tuttavia limitano la ripresa del 2021 che si ferma al +8,0% e prosegue con un +6,7% nel 2022. Il calo dei consumi nazionali e della produzione fanno inoltre scendere le importazioni del -9,8% nell'anno appena trascorso, mentre negli anni successivi si prevedono buoni incrementi (+11,3% nel 2021 e +11,8% nel 2022).

Le riaperture estive e le misure meno restrittive adottate nei confronti della seconda ondata di pandemia hanno permesso di ridurre la perdita di reddito disponibile rispetto alla previsione precedente (-2,1%), che si presume salirà del 3,1% nel 2021 e del 2,7% nel 2020. Tuttavia rimane sensibile il calo dei consumi interni (-11,2%), valore mai raggiunto nemmeno nella crisi del 2008; tale risultato è dovuto sia alle limitazioni legate alla chiusura dei negozi e dei pubblici esercizi, ma anche ad una maggiore propensione al risparmio dei modenesi (ma in generale di tutti italiani), molto superiore ai livelli del 2019. Nel 2021 si prevede una maggiore crescita dei consumi (+5,1%) che proseguirà nel 2022 (+4,8%).

Migliora l'andamento del valore aggiunto consuntivo per l'industria dell'anno 2020 rispetto alle proiezioni precedenti (-10,6%), con una ripresa pressoché totale nel 2021 (+9,3%). Le costruzioni sono meno penalizzate nel 2020 (-8,4%) e avranno un buon andamento nel 2021 grazie anche ai bonus per le ristrutturazioni (+9,2%); inoltre i servizi, che di solito durante crisi classiche risultano maggiormente stabili, registrano il maggior calo tendenziale dal 2000 (-7,7%), con un recupero meno incisivo nel 2021 rispetto agli altri settori (+4,5%).

Infine l'agricoltura mostra l'andamento migliore, con un consuntivo del +10,6% nel 2020 e incrementi superiori al 6% negli anni successivi.

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Aggiornamento dello scenario economico - gennaio 2021 a cura di Unioncamere Emilia-Romagna

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pubblicato il 26/01/2021 ultima modifica 27/01/2021