In crescita il valore aggiunto a Modena nel 2018

L'elaborazione degli scenari diffusi da Prometeia prospetta un trend espansivo anche per le esportazioni

Il Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena ha elaborato i dati diffusi da Prometeia sulle principali variabili macroeconomiche sia a livello mondiale, sia per zone geografiche più ristrette fino ad arrivare a dati provinciali.

Analizzando i primi risultati, emerge un buon andamento per la regione Emilia-Romagna e soprattutto per la provincia di Modena, nettamente più vicine al trend dei Paesi europei piuttosto che a quello medio italiano: il prodotto interno lordo della regione infatti sale dell'1,8% nel 2017 e dell'1,9% nel 2018, mentre il valore aggiunto della provincia di Modena crescerà del +2,1% e +2,2%. Tuttavia è annunciato un rallentamento dell'espansione nel 2019 (+1,2% per l'Emilia-Romagna e +1,4% per Modena).

Lo sviluppo del valore aggiunto provinciale è trainato dalle esportazioni che raggiungeranno un picco di crescita nel 2018 (+7,6%) per poi rallentare nel 2019 (+5,7%) probabilmente a causa della decelerazione prevista nell'economia mondiale. Le importazioni, che sono aumentate notevolmente nel 2017 (+9,3%), potrebbero rallentare nel 2018 (+5,0%) e nel 2019 (+4,5%). I consumi delle famiglie, che dovrebbero contribuire ad incrementare la domanda interna di beni e di servizi, mostrano ancora incrementi piuttosto modesti, dal +1,7% del 2017 e 2018 al +1,2% nel 2019.

Riguardo ai settori, il preconsuntivo del 2017 mostra il valore aggiunto di agricoltura e costruzioni ancora in calo (-2,9% e -0,6% rispettivamente), mentre l'industria e i servizi crescono rispettivamente del +2,5% e del +2,3%. Le previsioni per l'anno 2018 vedono tornare positive le costruzioni (+1,0%), pressoché stabile l'agricoltura (+0,1%), mentre l'industria raggiungerà la sua crescita massima (+3,3%). Nel 2019 poi, industria e servizi cresceranno di meno rispetto agli anni precedenti (+1,7% e +1,2%), mentre proseguirà la risalita del valore aggiunto nell'agricoltura (+0,6%) e nelle costruzioni (+1,6%) anche se con valori piuttosto bassi.