Turismo motore di sviluppo per l'Emilia-Romagna
Oltre 17 milioni di presenze (+7,6%), in aumento sia gli italiani (+7,4%) che gli stranieri (+8,5%). E il settore incide per 14,6 miliardi sull'economia regionale (11%), con 160mila dipendenti (9,8% del totale): questi i primi dati sul semestre gennaio-giugno 2017 dell'Osservatorio turistico di Regione e Unioncamere Emilia-Romagna anticipati il 29 giugno in una presentazione a Bologna.
I dati tengono conto sia del contributo delle attività direttamente riconducibili al turismo (alloggio, ristorazione, attività agenzie viaggio e tour operator) sia di quello indiretto e afferente ad altre attività che beneficiano della spesa turistica. La filiera è composta infatti per il 54% da attività dirette (alloggio, ristorazione e altro) e per il 46% da attività indirette (trasporti, commercio, attività di intrattenimento, servizi persona). E' stato pertanto stimato che ogni 100 euro spesi in attività turistiche dirette se ne generano altri 85 a vantaggio di attività che beneficiano dei flussi turistici.
Modena, che è tradizionalmente tra le province emiliane a forte vocazione manifatturiera, ha una incidenza del valore aggiunto del turismo sul totale economia tra le più basse in regione (4,2%), mentre solo il 3,6% dell'occupazione afferisce alla filiera turistica.
Nell'incontro di presentazione del report è stato ribadito che la crescita del turismo in regione passa sicuramente dal rendere sempre più competitiva l'offerta della Romagna e delle aree a forte vocazione turistica, ma parallelamente anche dalla capacità di valorizzare quei territori dell'Emilia che, sia direttamente che indirettamente, hanno le potenzialità per generare elevati valori di ricchezza turistica, e Modena è tra questi.