Timida ripresa nel settore edile regionale
Toccato il fondo, il settore delle costruzioni sembra aver imboccato una leggera ripresa. Nel primo trimestre del 2016, il volume d'affari a prezzi correnti è salito dello 0,8% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, seppur con un rallentamento della tendenza positiva rispetto al trimestre precedente. Queste indicazioni emergono dall'indagine sulla congiuntura delle costruzioni realizzata in collaborazione tra Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.
Si contrae la quota delle imprese che rileva un volume d'affari in crescita rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, che scende dal 32,3 al 23,4%, comunque un livello pre crisi, non rilevato dalla seconda metà del 2008 fino alla fine del 2014.
Sale solo lievemente la quota delle imprese che segnalano una diminuzione, che passa dal 21,0% al 23,3%, dato comunque contenuto. La tendenza positiva del volume d'affari riguarda le grandi imprese (+5,1%), mentre subiscono una battuta d'arresto sia le piccole, con un volume d'affari invariato, sia le medie imprese (-0,2%).
Secondo le rilevazioni Istat sulle forze di lavoro, nel primo trimestre 2016 gli occupati del settore a livello regionale sono aumentati del 6,4% rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente (-3,5% in Italia), per un incremento di circa 6.000 addetti.
Nei primi tre mesi del 2016, il numero delle ore autorizzate di Cig dell'edilizia ha riflesso il miglioramento congiunturale. Nel complesso delle tre gestioni (ordinaria, straordinaria e deroghe) le ore sono state circa 1 milione e mezzo, con una riduzione del 33,0% rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente.
Gli effetti della crisi continueranno però a farsi sentire. A fine marzo le imprese attive nelle costruzioni in regione erano 67.399, quindi 1.374 in meno in un anno (-2,0%). La riduzione è più ampia tra quelle operanti nei lavori di costruzione specializzati (-869 unità, -1,7%), ma più rapida per le attive nella costruzione di edifici (-2,9%, -512 unità).
La diminuzione è determinata soprattutto dalle ditte individuali (-2,7%, 1.310 unità), ma la tendenza negativa è più forte per le società di persone (-3,6%), che risentono negativamente dell'attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata.
È elevata anche la flessione per la più piccola compagine dei consorzi e delle cooperative (-4,7%). Grazie anche all'attrattività della normativa citata, aumentano solo, ma rapidamente, le società di capitali (+2,3%).