Modena, un'impresa su cinque è al femminile

Nell'anno 2023 si registra una contrazione del tessuto imprenditoriale, in particolare nell'industria manifatturiera, nelle costruzioni e nel commercio

Il Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena ha elaborato i dati diffusi da Infocamere sulle imprese capitanate da donne in provincia. Il rapporto tra imprese femminili e imprese totali a fine anno 2023 è stabile al 21,8% cioè più di un'impresa su cinque è condotta a maggioranza da imprenditrici. La media regionale è inferiore (21,4%). In Emilia-Romagna, Modena è la seconda provincia dopo Bologna per numerosità di imprese femminili (il 16,4% del totale regionale).

Le imprese attive a maggioranza femminile al 31 dicembre 2023 sono 13.748, in calo dello 0,5% rispetto al 30 settembre e dell'1,6% rispetto a fine anno 2022. La perdita complessiva di imprese femminili nell'intero anno è pari a 224 attività.

Dopo la ripresa seguita alla pandemia nel 2021, le imprese femminili nell'anno successivo hanno mostrato difficoltà, che si sono accentuate nel 2023. I settori che hanno risentito maggiormente della crisi risultano le industrie manifatturiere (-5,0%) che raggiungono la quota dell'11,4% del totale; segue poi il commercio (-3,7%) che è il secondo settore per numero di imprese (22,9%); le costruzioni (-3,7%) hanno perso rapidamente la lieve crescita verificatasi grazie ai bonus sull'edilizia.

Imprese femminili in costante calo nel settore agricoltura (-3,2% la perdita del 2023) che vede erodere progressivamente la quota sul totale imprese oggi al 13%. Nel settore "alloggio e ristorazione" la diminuzione è stata più lieve (-1,4%).

Crescono invece i settori dei "servizi alle imprese" (+1,7%), che si conferma il primo a Modena per quota di imprese femminili attive (24,5% del totale), e quello dei servizi alle persone (+1,3%), che rappresenta il 14,9% del totale.

Quasi tutti i settori dell'industria manifatturiera sono in calo: proprio il tessile-abbigliamento, il settore industriale con maggiore presenza di imprese femminili (48,2% del totale industria) risulta particolarmente in sofferenza, con una perdita di 56 imprese, pari ad una diminuzione tendenziale del 7,0%.

In contrazione anche le imprese femminili agroalimentari (-1,7%), che rimangono all'11,5% del totale, e quelle attive nella fabbricazione di prodotti in metallo (-2,3%), ormai a pari merito con le imprese alimentari per numero di aziende (11,1%).

Le società di capitali sono l'unica forma giuridica in aumento (+0,7%) raggiungendo il 24,1% del totale, mentre calano sensibilmente le società di persone (-5,6%), con la loro quota che continua a diminuire (12,1%). Le "altre forme societarie" perdono il 3,7% e rimangono la forma societaria meno utilizzata (1,5% del totale). Le ditte individuali sono preferite dalle donne (62,3%), ma anch'esse perdono imprese attive nel 2023 (-1,6%).

Le cariche femminili detenute da donne straniere sono il 12,0% delle cariche femminili totali, tra queste le più intraprendenti sono le donne cinesi, seguite dalle rumene e dalle marocchine.