L'occupazione in provincia di Modena risente della pandemia

L'Indagine Istat sulle Forze di Lavoro indica un calo degli occupati soprattutto nelle costruzioni e nell'industria manifatturiera, mentre rimangono positivi i servizi. Di nuovo in aumento la disoccupazione giovanile

Il Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio ha elaborato gli ultimi dati Istat provinciali dell'indagine sulle "Forze di lavoro", relativi al terzo trimestre del 2020; i risultati mostrano chiaramente gli effetti dell'epidemia e del lockdown sull'occupazione.

Nonostante non siano ancora cessati gli ammortizzatori sociali come la cassa integrazione guadagni, i dati presentano già un trimestre negativo per l'occupazione modenese: risultano infatti 314 mila gli occupati in provincia di Modena nel terzo trimestre 2020, in calo di 6.000 unità, pari ad una diminuzione tendenziale del 2,3%. Si ritorna così ai livelli occupazionali del terzo trimestre 2016. L'Emilia-Romagna mostra una flessione più contenuta (-0,9%), mentre il totale Italia assume un valore intermedio (-1,3%).

Il numero di occupati per settore vede andamenti molto differenti: l'agricoltura mostra una crescita mai vista (+80,0%), tuttavia rimane il settore che occupa meno persone in provincia; sono positivi anche i servizi (+3,3%) ed il commercio rimane stabile. Si verificano invece le perdite maggiori nell'industria (-9,8%) e ancor di più nelle costruzioni (-14,3%).

Si riduce così la quota di addetti modenesi che operano nell'industria manifatturiera, scendendo al 35,0%. Tuttavia tale proporzione rimane sempre molto più elevata sia rispetto agli occupati dell'industria regionale sul totale occupati in regione (26,3%), sia al dato nazionale (20,4%). Cala ulteriormente a Modena la quota delle costruzioni che passa dal 4,4% al 3,8%.

La diminuzione delle persone occupate influisce ovviamente anche sul tasso di occupazione, che in provincia scende nuovamente al 68,3% come nel 2016; in regione è leggermente più elevato (69,3%), mentre il totale nazionale risulta sensibilmente più basso (58,3%).

Visto il periodo particolare sia dal punto di vista economico che sanitario, si riscontra una certa demotivazione a cercare un nuovo lavoro, diminuiscono pertanto anche le forze di lavoro, cioè la somma tra gli occupati e le persone in cerca di occupazione, che raggiungono le 334 mila unità, in diminuzione tendenziale del 2,3%; scende di concerto il tasso di attività (-2,7%). La regione presenta lo stesso trend, ma con valori meno negativi.

Infine scendono del 4,8% le persone in cerca di occupazione in provincia, ma rimangono stabili in regione, si assiste così ad una diminuzione del tasso di disoccupazione a Modena che si assesta al 5,9%, tutto ciò non per un incremento delle possibilità di lavoro, ma per la rinuncia alla ricerca di un'occupazione da parte dei disoccupati. Il dato regionale al contrario rimane pressoché stabile.

Le difficili condizioni economiche del 2020 hanno inciso ancor di più sul tasso di disoccupazione giovanile, che a Modena passa dal 18,4% nel terzo trimestre 2019 al 21,9% nel terzo trimestre 2020. Non tutte le province della regione hanno però andamento omogeneo: Rimini, con la crisi del turismo, presenta il dato peggiore (37,2%), mentre consegue un buon risultato Reggio Emilia (10,8%). La media regionale risulta pari al 21,5%.

Tutte le variazioni tendenziali citate si riferiscono, per ogni indicatore, al confronto tra la media annuale del periodo "ottobre 2019/settembre 2020" e quella del periodo "ottobre 2018/settembre 2019", quelle congiunturali invece confrontano la media annuale "ottobre 2019 - settembre 2020" con la media annuale "luglio 2019 - giugno 2020".

Azioni sul documento

pubblicato il 11/03/2021 ultima modifica 11/03/2021