Indagine Istat forze di lavoro: nel 2024 diminuiscono gli occupati in provincia di Modena

Buono l'andamento per l'agricoltura, il commercio e il turismo, mentre risultano in difficoltà le costruzioni e gli "altri servizi". Particolarmente elevato il tasso di disoccupazione per le ragazze dai 15 ai 24 anni

Calano gli occupati nel 2024 in provincia di Modena, arrivano infatti a 321 mila i lavoratori con un calo dell'1,2% rispetto al 2023, pari a 4.000 unità in meno. Il trend è peggiore sia del dato regionale (-0,5%) che della media italiana (+1,5%). Questi i primi risultati dell'elaborazione del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena sui dati Istat dell'Indagine Forze di Lavoro.

E' diverso l'andamento a seconda della posizione lavorativa: mentre aumentano i lavoratori dipendenti (+3,7%), sono in sensibile diminuzione i lavoratori autonomi (-17,4%), corrispondenti a 13.000 posti di lavoro in meno, questo calo porta la loro quota al 19,5%. Prosegue la diminuzione dell'occupazione femminile, che scende del 3,0%, mentre quella maschile rimane pressoché costante (+0,3%); nonostante questo andamento, la provincia presenta un tasso di occupazione femminile molto elevato (62,3%), leggermente inferiore a quello regionale (63,2%), ma molto distante dalla media italiana (53,3%).

L'agricoltura presenta una crescita sensibile degli occupati, seguita dal "commercio, alberghi e ristoranti" (+13,9%), gli altri settori sono nettamente in calo, come le costruzioni che perdono il 19,1% di posti di lavoro, riducendo la propria quota al 4,3% del totale. Risultano in calo anche gli altri servizi (-7,6%), mentre per l'industria la diminuzione è più contenuta (-1,2%).

Con queste dinamiche cambiano leggermente le quote di occupati per settore: l'industria rappresenta il settore più corposo (37,8% del totale), seguita dagli "altri servizi" (36,0%). A distanza si trovano il "commercio, alberghi e ristoranti" (19,5%), seguito dalle costruzioni (4,3%) e dall'agricoltura (2,4%).
Modena si conferma pertanto un polo altamente industrializzato rispetto al resto d'Italia, ad esempio nella regione Emilia-Romagna le quote di addetti impiegati nell'industria manifatturiera scendono al 27,1%, nel totale Italia al 20,2%, dove preponderante è la presenza degli "altri servizi".

Le forze di lavoro, cioè coloro che cercano di entrare nel mondo del lavoro ricercando attivamente un'occupazione, sono in calo di 8.000 persone nel 2024 (-2,3%), pertanto anche se il numero degli occupati è in diminuzione, scendono del 22,2% le persone in cerca di occupazione; in questo modo il tasso di disoccupazione diminuisce arrivando al 4,4%, come il dato regionale. A causa di questo scoraggiamento nel ricercare un lavoro, crescono del 4,2% le persone inattive, portando il tasso di inattività dal 25,5% al 27,6%.

Aumenta infine la disoccupazione giovanile per i ragazzi dai 15 ai 24 anni, che passa dal 14,2% al 15,7%, il dato peggiore della regione, tale fenomeno è concentrato soprattutto fra le ragazze: tra di esse più di una su quattro risulta disoccupata, mentre per i coetanei maschi il tasso di disoccupazione rimane al 6,8%.

Tutte le variazioni tendenziali citate si riferiscono, per ogni indicatore, al confronto tra la media annuale del periodo "gennaio 2024/dicembre 2024" e quella del periodo "gennaio 2023/dicembre 2023".

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