II trimestre 2011: cresce il saldo positivo per le imprese femminili
L'Osservatorio sulle imprese femminili mostra un saldo positivo delle imprese iscritte in provincia di Modena.
L'Osservatorio di Unioncamere sull'imprenditoria femminile ha divulgato i dati relativi al secontro trimestre 2011.
In provincia di Modena risultano registrate 15.314 imprese a conduzione femminile , con un tasso di femminilizzazione (rapporto tra imprese a conduzione femminile e imprese totali) pari al 20,3%. Tale dato risulta inferiore sia al totale regionale (20,6%), sia a quello nazionale (23,4%).
Infatti l'Emilia Romagna e le altre regioni del Nord hanno una proporzione di imprese femminili inferiore rispetto al resto d'Italia, mentre ai primi posti vi sono le regioni del Sud come il Molise (30,0%), l'Abruzzo e la Basilicata (entrambi 27,7%) e la Campania (26,9%).
Tuttavia da giugno 2010 a giugno 2011 si sono iscritte in provincia di Modena 1.377 imprese a conduzione femminile, che, a fronte di 1.012 cancellazioni, forniscono un saldo positivo pari a 365 imprese.
Confrontando lo stock di imprese attive al 30/06/2011 con quello al 30/06/2010, risulta una variazione positiva pari allo 0,9%, risultato migliore rispetto a quello delle imprese a conduzione esclusivamente maschile (0,5%). I settori che registrano i maggiori incrementi sono l'istruzione (12,0%), la sanità e assistenza sociale (11,6%) e le costruzioni (5,0%); mentre sono in calo l'agricoltura (-1,2%), le attività artistiche (-0,7%) e il manifatturiero (-0,4%).
La composizione settoriale delle imprese femminili non è sostanzialmente cambiata rispetto sei mesi fa: la maggior parte di esse opera nel commercio (26,3%), in particolare nel commercio al dettaglio con 2.710 imprese pari al 19,1%. Seguono l'agricoltura (15,7%), il manifatturiero (14,3%) e le ‘altre attività di servizi' (9,5%).
Più nel dettaglio, all'interno del manifatturiero prevalgono le industrie più tipicamente ‘femminili', come il tessile abbigliamento (7,3%) e le industrie alimentari (1,0%), infine nei servizi alla persona la maggior parte svolgono attività di parrucchiera, estetista e lavanderia (1.290 imprese pari al 9,1%).
La distribuzione per forma giuridica delle imprese attive possedute da donne è rimasta sostanzialmente stabile rispetto a dicembre 2010: le imprese femminili sono meno strutturate delle imprese a conduzione maschile, infatti la maggior parte di esse sono iscritte come ditte individuali (8.845 pari al 62,2%), seguite dalle società di persone (20,6%), mentre il 15,9% sono società di capitali. Le cooperative e le altre forme societarie hanno un ruolo marginale (1,3%).
Anche le imprese maschili hanno una predominanza di imprese individuali, ma con una percentuale nettamente inferiore (51,9%), mentre le società di capitali raggiungono il 24,5% (dieci punti percentuali in più di quelle femminili).
Le società di persone invece hanno pressoché lo stesso peso sia nelle imprese a conduzione femminile che maschile (rispettivamente 20,6% e 21,5%).
Infine un'annotazione: sul totale delle imprese registrate alla Camera di Commercio, le imprese attive femminili raggiungono il 92,9%, mentre quelle maschili hanno una percentuale inferiore (90,0). D'altro canto le imprese condotte da uomini mostrano una quota maggiore di imprese inattive o sospese (4,7%), con procedure concorsuali (1,6%) e in scioglimento o liquidazione (3,8%).
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