Banca d'Italia: i dati sul credito dell'anno 2022

Per la prima volta diminuiscono i risparmi, riguardo i prestiti cala ulteriormente la richiesta di credito da parte delle imprese, mentre aumenta il fabbisogno delle famiglie consumatrici

La Banca d'Italia ha diffuso i dati relativi al credito al 31/12/2022: l'elaborazione del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena mostra una situazione abbastanza costante per il sistema creditizio modenese.

Al 31 dicembre 2022 risultano due banche con sede a Modena, come nel 2021, mentre gli sportelli sono 289, 4 in meno rispetto allo scorso anno, corrispondenti ad una variazione del -1,4%. In questo modo la quota per 10.000 abitanti diviene di 4,1 sportelli.

I prestiti bancari sono in lieve diminuzione nel 2022 (-0,5%) e ammontano a 21.624 milioni di euro. La maggior parte di essi è rivolta alle imprese (58,4% del totale), in diminuzione del 3,5% rispetto al 2021. Tra le imprese destinatarie, le società di capitali con più di 20 addetti assorbono la quantità maggiore di prestiti (86,0% del totale imprese), ma sono in calo del 3,6%, mentre per le imprese minori il calo risulta inferiore (-1,9%). Le famiglie consumatrici richiedono il 39,2% dei prestiti e l'ammontare è in aumento da diversi anni: nel 2022 cresce del 5,6%.

I prestiti alle amministrazioni pubbliche e alle società finanziarie sono residuali rispetto al totale (2,2%) ed entrambi sono in sensibile calo (rispettivamente -6,0% e -24,3%).

Tra le imprese, il settore che riceve più finanziamenti sono le attività manifatturiere (44,2% del totale imprese), anche se in calo del 6,1% rispetto al 2021; pure i servizi sono in diminuzione (-3,2%) e rappresentano il 38,6% del totale degli impieghi. L'unico settore in lieve crescita risulta quello delle costruzioni (+0,3%), che però costituisce solamente il 10,1% dei finanziamenti alle imprese.

Il tasso di deterioramento del credito è in lieve calo rispetto al 2021, passando dallo 0,9% del 2021 allo 0,7% del 2022, ma vi sono alcune differenze fra le varie categorie: migliora decisamente per le imprese di costruzione, che nel 2021 registravano il 2,5% e ora si è ridotto allo 0,8%, e per le famiglie consumatrici il cui dato scende dallo 0,7% nel 2021 allo 0,4 % attuale. Rimane costante per l'industria manifatturiera (0,8%), mentre peggiora leggermente per i servizi (dall'1,0% all'1,1%). Tra le imprese, risultano più performanti le imprese con meno di 20 addetti, il cui tasso di deterioramento scende di 0,6 punti percentuali.

Dal lato del risparmio, per la prima volta dopo tanti anni di crescita, si assiste ad una diminuzione netta rispetto all'anno precedente: ammontano infatti a 45.812 i risparmi delle imprese e dei consumatori modenesi, in calo del 2,8% rispetto al 2021: i risparmi delle imprese calano in misura maggiore (-3,9%), mentre per i consumatori si fermano al -2,4%. Il 55,5% dei risparmi totali viene detenuto in depositi, di cui la maggior parte in conto corrente (84,9% dei depositi). Il resto è investito in titoli, tra cui il 62,2% in fondi e il 14,5% in titoli di stato, questi ultimi in notevole aumento tendenziale (+21,6%).

Per le famiglie consumatrici gli investimenti risultano prevalenti rispetto ai depositi, raggiungendo il 53,9% del totale. Tra questi prevalgono gli investimenti presso gli organismi di investimento collettivo del risparmio (63,7%), mentre i titoli di stato rappresentano il 15,2% degli investimenti, anche in questo caso in notevole aumento rispetto al 2021 (+17,3%). Per le imprese, al contrario, la maggior parte dei risparmi è detenuto in depositi liquidi (81,5%).

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pubblicato il 19/04/2023 ultima modifica 19/04/2023