In calo l'export modenese nel 2024

In crescita le vendite di alimentare, biomedicale e mezzi di trasporto, mentre l'andamento è negativo per il tessile abbigliamento e le macchine e apparecchi meccanici. Calano le vendite verso i paesi europei, mentre risulta molto positivo l'andamento verso il Medio Oriente e gli Stati Uniti

Nel 2024 risulta in calo, dopo tre anni, l'export modenese: con un ammontare di 18,2 miliardi scende dell'1,8% rispetto all'anno precedente, corrispondente ad una perdita di 343 milioni di euro. Il dato trimestrale rimane tuttavia positivo, si rileva una crescita dell'11,2% rispetto al trimestre estivo. Questi i primi risultati dell'elaborazione del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena sui dati diffusi dall'Istat.

Nel quarto trimestre del 2024 l'export della provincia di Modena arriva a 4,6 miliardi di euro, inferiore al picco di 5,0 miliardi raggiunto nello stesso periodo del 2023, pertanto il confronto tendenziale appare negativo (-8,0%) pari a più di 400 milioni in meno. Risulta positivo, tuttavia, il confronto con il trimestre precedente, l'export cresce di 466 milioni i euro, pari al +11,2%, si deve precisare però che il terzo trimestre comprende la pausa estiva, pertanto è abitualmente inferiore agli altri trimestri.

Nonostante la ripresa di fine anno, le esportazioni totali del 2024 sono pari a 18.231 milioni, inferiori di 343 milioni rispetto al 2023, con una diminuzione dell'1,8%, questo risulta il primo dato negativo dopo la crisi del 2020. L'andamento dell'Emilia-Romagna è peggiore (-2,0%), ma il totale Italia rimane più stabile (-0,4%). La top ten delle province italiane vede Modena stabile all'ottavo posto e Milano in prima posizione, ma in diminuzione dello 0,2%. L'andamento è negativo per tutte le dieci province, tranne Firenze ed Arezzo che mostrano sensibili incrementi.

Vi sono settori con trend decisamente positivo come l'alimentare (+8,0%), il biomedicale (+4,9%) e i mezzi di trasporto (+2,2%), quest'ultimo è il primo settore in provincia per vendite all'estero e rappresenta ormai un terzo dell'export provinciale. Anche il biomedicale e l'alimentare vedono incrementare la propria quota.
Risultano in difficoltà gli altri settori tipici di Modena come il tessile abbigliamento (-12,5%), che riduce ulteriormente la propria quota sul totale, e le macchine e apparecchi meccanici (-9,4%), mentre la ceramica rimane pressoché stabile (-0,5%).

La distribuzione per aree geografiche evidenzia la crisi del continente europeo, verso cui sono dirette più della metà delle esportazioni modenesi: il nucleo storico dell'Unione Europea a 14 paesi registra un calo del 5,3%, pari a 382 milioni di euro, diminuiscono lievemente anche gli altri paesi europei non appartenenti alla UE (-0,4%), mentre

rimangono stabili i 13 paesi entrati per ultimi nella UE. Altri mercati in sensibile perdita sono l'Africa Centro Sud (-16,6%), e l'America Centro Sud (-14,0%). Si registrano cali più contenuti per l'Oceania (-5,7%), l'Asia (-3,0%) e il Canada (-2,6%). Rimane molto positivo il Medio Oriente (+12,0%) e tiene bene l'Africa del Nord (+3,9%), anche se la sua quota di export è una delle minori della provincia.

La classifica dei primi dieci paesi verso cui è diretto l'export modenese è piuttosto stabile: il primo posto è saldamente occupato dagli Stati Uniti, che non risentono ancora del cambio della politica economica di Trump e proseguono la crescita del 5,4%, Risultano in difficoltà invece la Germania e la Francia che perdono rispettivamente il 5,6% e il 3,8%; scende anche l'export verso il Belgio (-3,5%), il Giappone (-6,4%) e appare sensibile la crisi cinese (-16,4%), che porta il paese in ultima posizione. Rimane positivo l'andamento della Polonia (+7,0%) facendola rientrare nella top ten al posto dell'Austria che, a causa di un calo del 19,5%, esce dalle prime dieci. Rimane infine buono il trend del Regno Unito (+4,7%).

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pubblicato il 13/03/2025 ultima modifica 13/03/2025
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