Frena l'export modenese nel terzo trimestre del 2025

Riprende l'export verso l'Unione Europea, mentre rallenta verso gli Stati Uniti. Il biomedicale e il tessile abbigliamento risultano penalizzati, positivo invece l'agroalimentare.

Calano le esportazioni modenesi nel terzo trimestre del 2025, passando da 4.683 milioni di euro a fine giugno a 4.283 milioni al 30 settembre, con una diminuzione dell'8,5%, pari a 400 milioni in meno; positivo invece l'andamento tendenziale (+2,7%). Questi i primi risultati dell'elaborazione del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena sui dati Istat relativi al commercio estero delle province italiane.

Il terzo trimestre dell'anno mostra solitamente una diminuzione di export anche a causa della pausa estiva delle aziende, ma quest'anno tale calo risulta meno marcato rispetto all'anno precedente; le vendite all'estero crescono infatti di 114 milioni di euro rispetto al terzo trimestre del 2024.

Rimane stabile il trend dei primi nove mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, registrando un ammontare totale di export pari a 13.602 milioni di euro, pari a 7 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2024. Appare migliore il risultato dell'intera regione (+0,5%) e nettamente positiva è la tendenza nazionale (+3,5%). Modena resta salda in ottava posizione nella classifica delle province italiane subito dopo Bologna, Milano è come di consueto in prima posizione, ma in calo del 2,9%.

I settori economici hanno andamenti molto differenti: l'agroalimentare risulta piuttosto positivo (+11,1%), seguito dai mezzi di trasporto (+5,3%) e dalla ceramica (+1,1%). Registrano invece diminuzioni sensibili il biomedicale (-13,2%), il tessile abbigliamento (-13,1%) e le "macchine e apparecchi meccanici" (-6,9%). In questo modo si amplia il divario fra i mezzi di trasporto, che rappresentano il 35,5% dell'export modenese, e le "macchine e apparecchi meccanici", che sono scese al 24,5%. La ceramica continua a detenere una quota importante delle vendite all'estero (14,4%), così come l'agroalimentare (12,2%). Il tessile abbigliamento è invece il settore più debole (2,3%).

Nei primi nove mesi dell'anno l'export modenese è sostenuto dall'Unione Europea, che cresce del 5,8%, con una punta del +8,1% per gli ultimi 13 paesi entrati nell'Unione e del 5,3% per il nucleo storico. Sale pertanto la quota di export assorbita dal totale UE, che diviene pari al 48,2%. Risultano molto positivi anche il Medio Oriente (+8,8%), il Canada e Groenlandia (+4,0%) e l'America Centro Sud (+1,9%). Diminuiscono invece in modo consistente le vendite verso l'Africa del Nord (-21,9%), l'Africa Centro Sud (-8,0%) e i paesi europei non appartenenti alla UE (-7,2%), che rappresentano l'11,6% dell'export modenese, mentre diminuzioni più moderate si rilevano per l'Oceania (-5,3%) e l'Asia (-2,8%), che ricopre anch'essa una quota significativa delle vendite all'estero provinciali (11,7%).

La classifica dei primi dieci paesi verso cui è diretto l'export modenese è molto simile ai risultati precedenti: non vi sono nuovi ingressi e gli Stati Uniti rimangono al primo posto con 2.186 milioni di export; tuttavia, si fanno più decisi gli effetti dei dazi introdotti recentemente, che generano un calo del 7,3%. Anche le esportazioni verso Belgio e Regno Unito sono in diminuzione (-5,9% e -5,6% rispettivamente), mentre prosegue l'incremento deciso del Giappone, che fa segnare un +31,1% rispetto al 2024. Si registra una crescita a due cifre anche per la Spagna (+17,9%); mentre la Polonia guadagna una posizione in classifica grazie ad un aumento dell'8,0%.

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pubblicato il 12/12/2025 ultima modifica 12/12/2025
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