Riprendono le assunzioni dopo la pausa estiva

Nonostante l'incerta situazione internazionale, raddoppiano gli ingressi previsti dalle imprese, soprattutto per i profili maggiormente qualificati

Unioncamere, in collaborazione con Anpal e Camere di Commercio, ha divulgato i risultati relativi al mese di settembre dell'indagine Excelsior sulle previsioni di assunzione delle imprese.

L'elaborazione del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena mostra come il trend sia nettamente positivo, con la previsione di 8.470 ingressi nel mondo del lavoro modenese, pari ad un aumento del 94,5% rispetto ad agosto e pressoché stabile rispetto a settembre 2021 (+0,6%). Anche i dati regionali e nazionali risultano incoraggianti, con un incremento dell'82,4% in Emilia-Romagna, pari a 49.600 ingressi e una crescita dell'83,9% per il totale Italia, corrispondente a 524.000 assunzioni.

L'intero trimestre settembre-novembre mostra un trend positivo sia rispetto al trimestre precedente (+9,8%), sia rispetto allo stesso trimestre del 2021 (+3,4%).

I contratti utilizzati dalle imprese rimangono piuttosto precari: soltanto il 16,0% del totale assume a tempo indeterminato; la maggioranza invece si avvale di contratti a tempo determinato (46,0%), seguiti da quelli di somministrazione (20,0%), gli ‘altri contratti non dipendenti' e co.co.co. raggiungono il 9,0%, mentre sono pochi i contratti di apprendistato (6,0%) e gli ‘altri contratti dipendenti' (3,0%).

Nel mese di settembre aumenta maggiormente la quota di addetti nei servizi alle persone, che passa dal 10,8% al 15,1%; in leggero aumento anche la quota del commercio (10,8% del totale), le costruzioni rimangono costanti all'8,6%, mentre scende la proporzione di nuovi assunti nel turismo (13,6%) e nell'industria (32,6%), che comunque rimane il settore che attrae sempre il maggior numero di entrate nella provincia.

In questo mese aumentano le richieste di personale più qualificato da parte delle imprese modenesi: crescono infatti le quote di gruppi professionali a maggiore specializzazione come le professioni intellettuali (7,9% del totale), le professioni tecniche (14,5%), gli impiegati (7,2%) e le attività specializzate nel commercio e nei servizi (22,3%), che rimane il gruppo professionale maggiormente richiesto. Si riscontra una diminuzione degli operai specializzati (18,1%), dei conduttori di impianti e macchinari (17,6%), ma soprattutto di manodopera non qualificata, che rimane al 12,3% del totale.

A conferma di questa tendenza, cresce la quota di laureati e dei possessori di un diploma di tecnico superiore ITS, che raggiunge il 17,8% del totale, e delle qualifiche professionali (20,5%) a discapito dei nuovi assunti per cui non è necessario alcun titolo di studio (32,0%), mentre rimangono pressoché stabili i diplomati (29,7%).

Cresce inoltre la domanda di maggiore esperienza per i nuovi assunti che sale al 64,0%; contemporaneamente risulta più difficile trovare candidati adatti alle esigenze delle imprese (45,2%), ma i giovani fino a 29 anni continuano ad essere molto richiesti (33,5%). Le figure professionali di più difficile reperimento risultano gli specialisti in scienze informatiche e chimiche (77,5%), gli operai specializzati nell'edilizia e nelle attività metalmeccaniche (entrambi 66,7%), i tecnici informatici e ingegneri (66,3%) e il personale non qualificato nell'industria (64,9%).

I nuovi assunti sono necessari come di consueto soprattutto nell'area aziendale "produzione di beni ed erogazione di servizi" (48,7%), molto più bassa la porzione inserita nell'area tecnica e progettuale (16,9%), così come nella logistica (14,6%) e nell'area commerciale e vendita (12,6%). Risultano invece residuali le quote di neoassunti nell'area amministrativa (3,7%) e nella direzione e affari generali (3,5%).

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pubblicato il 09/09/2022 ultima modifica 09/09/2022