Rallentano in autunno le previsioni di assunzione delle imprese

Nel mese di ottobre si registra una flessione, ma il risultato rimane positivo rispetto al 2019. Risulta più solida la ripresa dell'industria.

Sono stati divulgati i risultati relativi al mese di ottobre del Sistema Informativo Excelsior, organizzato da Unioncamere in collaborazione con l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e le Camere di Commercio italiane; tale indagine rileva mensilmente le nuove assunzioni programmate dalle imprese.

Le previsioni relative ad ottobre denotano un rallentamento dopo la crescita molto positiva di settembre, infatti a Modena si prevedono 6.900 assunzioni, pari ad una diminuzione del -18% rispetto al mese di settembre; anche in Emilia-Romagna gli ingressi sono in calo, con 42.600 assunzioni pari al -14%; mentre a livello nazionale il calo risulta inferiore (-4%), con una previsione di 505.000 ingressi.

Tuttavia il confronto tendenziale con il 2020 rimane decisamente positivo, con un incremento del 71% a Modena, dell'84% in Emilia-Romagna e del 79% in Italia, inoltre risulta promettente anche l'incremento rispetto allo stesso periodo del 2019, quando la crisi era ancora lontana: Modena +20%, Emilia-Romagna e Italia +29%.

Pure il trimestre ottobre-dicembre 2021, con 17.860 assunzioni risulta in calo rispetto alla rilevazione precedente (-18%), tuttavia anch'esso rimane ampiamente positivo se confrontato con lo stesso periodo del 2019 (+18%).

Nel mese di ottobre aumenta considerevolmente la quota di assunzioni a tempo determinato, che divengono il 57% del totale a discapito di quelle a tempo indeterminato (19%) e dei contratti di somministrazione, che rimangono solamente il 9%. Pressoché stabili le altre forme contrattuali, con gli apprendisti che rappresentano il 6% del totale, i "co.co.co e gli altri contratti non dipendenti" il 5% e gli "altri contratti dipendenti" rimangono la minoranza (4%).

Dopo la ripresa dei servizi commerciali e turistici durante i mesi estivi, in autunno l'industria ritorna protagonista, rappresentando ben il 41% delle entrate totali, pari a 2.840 ingressi, anche i servizi alle imprese emergono con il 18% del totale e le costruzioni salgono al 9%, mentre ripiega un po' il commercio la cui quota si ferma al 10%, stessa proporzione per i servizi alle persone e il turismo (11%).

Anche la richiesta di figure professionali segue la ripresa industriale, infatti gli operai specializzati diventano la maggioranza (22%), seguiti dai conduttori di impianti e macchinari (19%) e dagli operai non qualificati (12%), mentre diminuisce la quota delle persone impiegate nelle professioni commerciali e nei servizi (18%); infine rimangono pressoché stabili le professioni intellettuali (7%), le professioni tecniche (15%) e gli impiegati (6%).
In questo modo nella classifica delle figure professionali di più difficile reperimento rimangono sia gli specialisti delle scienze informatiche e chimiche (73% di difficoltà), gli ingegneri e progettisti (61%) e i tecnici informatici (61%), tuttavia diventa difficile per le imprese anche trovare operai specializzati metalmeccanici (66%) e operai specializzati nell'edilizia (62%).

Ciò si ripercuote sui titoli di studio, con una rimonta dei diplomi di scuola media superiore (33%), ma anche delle scuole dell'obbligo (32%), mentre perdono quota la qualifica professionale (19%) e la laurea più gli ITS (16%).

Link

Indagini Excelsior

Azioni sul documento

pubblicato il 15/10/2021 ultima modifica 15/10/2021