Occupazione: a febbraio previsti 4.620 ingressi nelle imprese modenesi

Il Sistema informativo Excelsior evidenzia una contrazione delle assunzioni; aumenta la difficoltà di reperimento delle figure professionali ricercate dalle imprese

Il Sistema Informativo Excelsior, promosso da Unioncamere in collaborazione con l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e le Camere di Commercio italiane, ha pubblicato il bollettino previsionale relativo al mese di febbraio 2020, che comunica le entrate programmate dalle imprese.

A Modena dopo il picco del mese precedente si prevede con il mese di febbraio un calo dell'occupazione, infatti sono in diminuzione le assunzioni previste dalle imprese: l'andamento congiunturale delle previsioni occupazionali delle imprese modenesi cala del -40,3% raggiungendo 4.620 entrate, ed il numero di imprese che desidera assumere segue lo stesso andamento seppur in modo più attenuato (-13,2%).

Il calo registrato a febbraio contribuisce a mantenere negativo anche l'andamento tendenziale, infatti il numero di entrate scende del 10,3% rispetto a febbraio 2019. A livello regionale le assunzioni di febbraio raggiungono 26.600 unità e nel totale Italia sono previste 320.000 ingressi.

Anche la variazione tendenziale per Modena del trimestre febbraio 2020 - aprile 2020 mostra una diminuzione del 17,9%, con entrate totali pari a 14.500, di cui la maggior parte avverranno nel mese di marzo 2020.

Le quote di assunzioni per tipo di contratto vedono la maggior parte di ingressi a tempo determinato (38%), seguiti da quelli a tempo indeterminato (27%), mentre la quota dei contratti di somministrazione, che precedentemente aveva segnato una marcata ripresa si contrae al 18%. Gli "altri contratti non dipendenti" subiscono invece una drastica riduzione (1%), mentre si riprende l'uso dell'apprendistato (8%) al pari degli "altri contratti dipendenti" (8%).

Gli ingressi per settori economici mostrano al primo posto sempre l'industria, che con 1.850 entrate raggiunge il 40,0% del totale, seguita a distanza dai servizi alle imprese (19,9%) ,i servizi alle persone sono in leggero calo (8,9%). Infine recuperano una fetta del totale il turismo (11%) al pari del commercio e le costruzioni (9,1%). Le imprese fino a 50 dipendenti costituiscono sempre la fascia dimensionale che assume in misura maggiore (63%).

La distribuzione per gruppi professionali evidenzia un aumento relativo degli operai specializzati, i quali raggiungono il 24,7% del totale, in forte crescita sia le professioni qualificate nelle "attività commerciali e servizi" (18,7%) che i conduttori di impianti e macchinari (18,8%), mentre le professioni tecniche si riducono fino a formare una quota pari all'11,8% del totale.

Il titolo di studio più richiesto diventa la qualifica professionale (37%), seguito dal diploma (35%) e dalla scuola dell'obbligo (18%), mentre la quota dei laureati si ridimensiona ad un 10% del totale.

Nel 32,4% dei casi sono preferiti i giovani fino a 29 anni, l'esperienza è gradita per il 67,1% delle entrate ed è in aumento la difficoltà di reperimento, che arriva al 41,8%.

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