Excelsior, previste 4.040 assunzioni nel mese di ottobre

Le opportunità di lavoro in provincia di Modena registrano una lieve flessione rispetto a settembre 2020 tuttavia la quota di imprese che intendono assumere passa dall'11% al 13%

Il Sistema Informativo Excelsior, promosso da Unioncamere in collaborazione con l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e le Camere di Commercio italiane, ha pubblicato il bollettino previsionale relativo al mese di ottobre 2020.

La pandemia fa registrare ancora segnali negativi sulle previsioni di assunzione delle imprese, le quali riportano sia una diminuzione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, sia rispetto all'ultima rilevazione. Infatti sono 4.040 gli ingressi previsti nel mondo del lavoro a Modena, in calo del 14,0% rispetto a settembre 2020.

Il confronto tendenziale risulta ancora negativo: a livello nazionale le previsioni di assunzione per ottobre 2020 arrivano a 282.000 con un calo del 27,9% rispetto a ottobre 2019, in Emilia-Romagna il calo risulta più marcato (-29,9%) con 23.200 previsioni di entrate, infine a Modena il confronto annuale risulta simile al dato nazionale (-29,6%).

Purtroppo anche le previsioni per il trimestre ottobre-dicembre 2020 mostrano segnali sfavorevoli: le assunzioni previste sono 10.960, la variazione rispetto al trimestre precedente risulta del -10,2% e il confronto con lo stesso trimestre dell'anno precedente segna un -27,7%.

Rispetto al mese precedente la situazione occupazionale mostra delle controtendenze, infatti calano di cinque punti percentuali i contratti a tempo determinato, i quali raggiungono il 44% del totale, mentre crescono i contratti a tempo indeterminato che arrivano a rappresentare un quarto del totale, seguiti dagli interinali in calo (15%). Rappresentati sempre con percentuali più contenute rimangono gli altri tipi di contratto, come gli apprendisti (8%), i co.co.co (1%) e “gli altri contratti non dipendenti” in leggera ripresa (4% del totale).

Gli ingressi per settori economici vedono al primo posto sempre l'industria, che con 1.330 ingressi rappresenta un terzo del totale (33%); rimangono stabili il settore del commercio e dei “servizi alle imprese”, i quali rappresentano rispettivamente l'11% ed il 18% del totale. Proseguono in leggero calo le costruzioni, come anche i servizi di “alloggio e ristorazione”, i quali rappresentano rispettivamente l'8% e l'11% delle entrate totali. Infine i “servizi alle persone” che nel mese precedente avevano segnato un notevole incremento, evidenziano nel mese di ottobre un ridimensionamento attestandosi su una consistenza pari al 19% del totale.

La distribuzione dei gruppi professionali vede un recupero delle professioni tecniche (14%), mentre rimane stabile la richiesta di conduttori di impianti e macchinari con una quota in aumento sul totale (17%); una leggera contrazione si ha nel campo degli operai specializzati (20% del totale), mentre il gruppo più richiesto rimane quello degli “addetti alle attività commerciali e servizi” (22%). Un significativo calo si ha per il gruppo degli impiegati (7%)  e delle professioni intellettuali (7%); rimane invece invariata la consistenza della richiesta di professioni non qualificate (13%) sul totale.

Il titolo di studio più ricercato rimane il diploma (37%), seguito dalla qualifica professionale (25%) e dalla laurea (15%). Infine quasi un quinto dei nuovi lavoratori sono ricercati senza alcun titolo di studio (23%).

Facendo una prima analisi sull'impatto che ha avuto l'emergenza sanitaria Covid-19 sulle imprese (nello specifico la fase di lockdown), si rilevano i primi segnali positivi nel mese di ottobre, in particolare nella provincia di Modena, dove il 53,3% delle stesse dichiara di avere regimi simili a quelli pre-emergenza, ovvero prima del lockdown, mentre nel mese di settembre solamente il 45,7% delle imprese modenesi aveva raggiunto l'operatività pre-lockdown. A livello regionale il dato di ripresa dei regimi pre-emergenza si ferma in ottobre al 51,8% delle imprese, mentre quello nazionale risulta più negativo (46,5%). Calano di conseguenza anche le imprese che dichiarano un regime ridotto (45,2%) e quelle sospese (1,5%).

Analizzando poi il bacino delle imprese ancora in fase recupero si è rilevato che il 18,5% delle imprese prevede di riprendere l'attività in maniera accettabile entro la fine dell'anno, mentre la maggior parte (44,7%) necessiterebbe anche di tutto il 2021, in ultimo il restante 36,8% dichiara di raggiungere il regime ordinario entro il primo semestre del prossimo anno.

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Excelsior ottobre 2020

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pubblicato il 15/10/2020 ultima modifica 15/10/2020