Excelsior, ad aprile le imprese prevedono nuove assunzioni in aumento

I servizi alle imprese trainano l'occupazione; cresce la richiesta di figure maggiormente specializzate

Unioncamere ha divulgato i risultati relativi al mese di aprile 2021 del ‘Sistema Informativo Excelsior', l'indagine sulle previsioni di assunzione delle imprese promossa in collaborazione con l'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro e le Camere di Commercio italiane.

Dopo l'andamento negativo dell'occupazione nell'anno 2020, pare che in aprile la situazione possa migliorare: infatti con la diminuzione dei contagi e le speranze legate ai vaccini, anche le imprese modenesi intravedono un prossimo sviluppo economico e prevedono un incremento delle assunzioni per il mese di aprile, arrivando a stimare 4.760 ingressi con un incremento percentuale del 13% rispetto a marzo 2021. Tuttavia rispetto al 2019 l'andamento è ancora negativo, con una diminuzione tendenziale del -19%.

A livello regionale le previsioni sono meno rosee, infatti il calo rispetto al 2019 risulta pari al 28% fermandosi ad una previsione di 28.100 entrate e non va meglio nel totale Italia, dove gli ingressi previsti sono 306.000 con una diminuzione del 26%.

I risultati di aprile 2020 non sono significativi poiché rilevati nel corso del primo lockdown, pertanto è preferibile confrontare i dati attuali con quelli relativi ad aprile 2019, per vedere l'andamento attuale rispetto ad un periodo in cui il trend era piuttosto stabile.

Anche il totale trimestrale (aprile-giugno 2021) in provincia di Modena risulta in calo tendenziale: con 14.210 entrate scende del 25% rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre il dato congiunturale è positivo (+11% rispetto al trimestre gennaio-marzo 2021).

Tornando al mese di aprile, le tipologie contrattuali utilizzate per le nuove assunzioni vedono in prevalenza contratti a termine, tra i quali la maggioranza è detenuta dalle assunzioni a tempo determinato (44%), i contratti a tempo indeterminato sono quasi un terzo (29%) ed il 17% sono riservati alla somministrazione. Residuali le altre forme, con l'apprendistato che si riduce al 3% e i co.co.co. insieme agli altri contratti non dipendenti che rimangono stabili al 5% del totale.

Il settore maggiormente penalizzato rimane il turismo, che prevede, come il mese precedente, 230 assunzioni, pari al 5% del totale provinciale e in calo del 74% rispetto ad aprile 2019. I cali degli altri settori risultano più contenuti anche se piuttosto elevati. L'industria scende del 14% ma rimane la colonna portante dell'economia modenese, rappresentando il 40% degli occupati totali; i servizi alle imprese raggiungono 1.180 ingressi, pari al 25% del totale e addirittura sono in aumento del 4% rispetto ad aprile 2019. Cala molto anche il commercio (-21%), che riduce la sua quota all'11% del totale, mentre risentono di diminuzioni contenute sia i servizi alle persone (-4%) che le costruzioni (-2%).

In aprile sale il livello di professionalità richiesto dalle imprese, infatti aumentano del 43% le high skills, inoltre le figure professionali maggiormente richieste sono più qualificate, distribuendosi più uniformemente tra tutte le categorie. La professione più richiesta è quella dei conduttori di macchinari (20%), seguiti dai tecnici con elevata specializzazione (18%), dagli operai specializzati (17%) e dalle professioni qualificate nel commercio e nei servizi (13%), unica figura professionale in calo. Gli impiegati salgono al 10% e aumenta anche la quota delle professioni intellettuali (6%).

Questa maggiore specializzazione richiesta dalle imprese si riflette anche nei titoli di studio, dove per la prima volta la laurea insieme agli ITS raggiunge la quota del 21%, il diploma rimane sempre il preferito (31%), mentre si riduce la domanda per la qualifica professionale (18%), tuttavia a quasi un terzo dei nuovi assunti non viene richiesto nessun titolo in particolare.

Forse a causa di una forza lavoro più formata, scende la richiesta di giovani fino a 29 anni (24% dei casi), la maggioranza delle assunzioni avviene con persone che hanno già esperienza (66%) e un quasi terzo dei nuovi ingressi è di difficile reperimento (32%).

Le figure professionali più difficili da reperire sono i "progettisti-ingegneri" (70%), i "farmacisti e biologi" (64%), seguiti dagli operai specializzati nell'industria del legno e della carta (60%) e dai tecnici informatici e ingegneri (59%).

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pubblicato il 19/04/2021 ultima modifica 19/04/2021