Dopo la pausa estiva riprendono le assunzioni in provincia

Secondo l'Osservatorio Excelsior aumentano a settembre le ricerche di figure professionali più specializzate, tra i settori cresce la quota dei nuovi assunti nei servizi alle persone

L'Unione Nazionale delle Camere di Commercio ha divulgato i risultati del mese di settembre del Sistema Informativo Excelsior, curato da Unioncamere in collaborazione con Anpal e Camere di Commercio.

L'elaborazione del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio mostra per Modena un netto incremento delle previsioni di assunzione nel mese di settembre: vi saranno 8.400 nuovi ingressi per una variazione del +85,4% rispetto ad agosto, il confronto con settembre del 2022 risulta però leggermente negativo (-0,8%). A livello regionale le assunzioni previste sono 49.200, anch'esse in forte crescita congiunturale (+73,9%); infine le previsioni nazionali ammontano a 531.000 unità che corrispondono al +81,2%. Il confronto tendenziale dell'Emilia-Romagna è uguale a quello modenese (-0,8%), mentre quello nazionale risulta migliore (+1,3%).

Le previsioni dell'intero trimestre settembre-novembre per la provincia di Modena sono anch'esse in crescita rispetto al trimestre precedente (+10,4%) arrivando a 22.270 assunzioni totali, tuttavia, pure in questo caso, rimane negativo il confronto tendenziale (-0,9%).

I contratti a tempo determinato risultano sempre la maggioranza, ma perdono un po' quota arrivando al 44,0% del totale; anche i contratti di somministrazione risultano ridotti (20,0% del totale), mentre migliora leggermente la proporzione di quelli a tempo indeterminato rispetto alla quota del mese precedente (20,0%). Restano residuali gli altri tipi di contratto, con i "co.co.co e altri non dipendenti" al 3,0%, l'apprendistato al 5,0% e gli "altri contratti dipendenti" al 2,0%.

Cambiano invece le richieste per gruppi professionali: si registra infatti uno spostamento delle richieste delle aziende dalle professioni meno qualificate a quelle in cui serve maggiore esperienza. Sale così al 7,1% la quota delle professioni intellettuali, al 13,3% quella delle "professioni tecniche" e al 7,8% quella degli impiegati. Pressoché stabili le ricerche di "personale specializzato nelle attività commerciali e nei servizi" (22,6%) e di "operai specializzati" (20,3%), mentre scende decisamente la proporzione dei "conduttori di impianti e macchinari" (17,4%) e degli "operai non qualificati" (11,5%).

Con la ripresa dell'attività dopo la pausa estiva, cambiano anche le quote di personale assunto nei vari settori economici. L'industria rimane sempre al primo posto ma vede abbassata la propria quota (33,9%), così come il turismo (12,5%), mentre cresce in modo deciso la proporzione dei servizi alle persone (16,3%). Rimangono infine pressoché costanti i servizi alle imprese (18,1%), il commercio (10,8%) e le costruzioni (8,4%).

Di concerto con la ricerca di maggior professionalità nei nuovi assunti, viene preferito personale con un titolo di studio più elevato: la quota dei laureati e ITS sale al 16,3%, i diplomati rimangono in testa con il 28,1% mentre perdono terreno le qualifiche professionali (25,5%) e le persone senza alcuna formazione (28,2%).

Per quanto riguarda le caratteristiche personali dei nuovi assunti, i giovani fino a 29 anni sono selezionati nel 31,1% dei casi mentre è gradita una precedente esperienza lavorativa nel 64,2% delle richieste.

A settembre scende leggermente la difficoltà di reperimento di manodopera pur restando su una quota particolarmente elevata (riscontrata nel 52,9% delle ricerche di personale). A tal proposito le figure professionali che le imprese faticano maggiormente a trovare sul mercato del lavoro sono i "saldatori e carpentieri" (l'83,3% delle figure ricercate risultano introvabili), i "tecnici informatici e delle telecomunicazioni" (83%), i "tecnici della gestione dei processi produttivi" (82,7%), gli "operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni" (80,5%) e i "montatori e manutentori" (79,4%).

La proporzione nel collocamento nelle aree funzionali in azienda risulta piuttosto stabile rispetto alla passata rilevazione, con la maggioranza dei nuovi ingressi collocati nella "produzione beni ed erogazione servizi" (51,0%), seguita dall'area "tecnica e progettuale" (15,5%), dall'area logistica (13,9%) e da quella "commerciale e di vendita" (12,7%). Una minima percentuale verrà impiegata nelle aree direzionale (3,6%) e amministrativa (3,3%).

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pubblicato il 05/09/2023 ultima modifica 05/09/2023