Registro Imprese: primo trimestre 2019 in lieve calo

Saldo negativo determinato da un decremento delle nuove iscrizioni. In controtendenza le imprese gestite da stranieri e alcuni settori del terziario che continuano a crescere.

Il Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio ha elaborato i dati sulla demografia delle imprese diffusi da Infocamere: le imprese registrate in provincia di Modena sono in lieve calo: si passa infatti da uno stock di 73.016 unità al 31/12/2018 a 72.641 al 31/03/2019, con una diminuzione di 375 aziende pari ad una variazione congiunturale del -0,5%, proprio come nel primo trimestre 2018. In effetti il primo trimestre di ogni anno è caratterizzato da una forte stagionalità che vede sia una concentrazione delle iscrizioni, ma ancor più delle cessazioni proprio nel primo mese dell'anno per motivi amministrativi. (In genere a fine anno si ha un picco di cessazioni di imprese, tale evento però può essere comunicato alle Camere di Commercio entro trenta giorni, pertanto molte cancellazioni vengono contabilizzate nel mese di gennaio dell'anno successivo).

Tuttavia rispetto al primo trimestre 2018 registrano un decremento le imprese cessate non d'ufficio che risultano 1.830 (-0,5%), ma diminuiscono maggiormente le nuove imprese iscritte, pari a 1.446, in calo del -2,2% rispetto allo stesso trimestre del 2018. Il relativo tasso di sviluppo risulta quindi negativo, cioè pari a -0,53%, leggermente migliore di quello regionale (-0,59%), ma peggiore del totale Italia (-0,36%).

Per ciò che riguarda il confronto tendenziale del totale imprese registrate (rispetto al 31/3/2018), si evidenzia una variazione del -0,7%, pari a -486 imprese; si è più che dimezzata infatti nel corso del 2018 l'attività di pulizia del Registro Imprese avviata nel 2017, che ha comportato numerose cancellazioni d'ufficio.

La variazione tendenziale regionale risulta leggermente migliore (-0,6%), mentre rimane stabile il totale Italia.

Esaminando le diverse caratteristiche delle imprese, continua il trend in ascesa delle imprese con maggioranza dei soci stranieri (+2,9%), mentre calano tutti gli altri tipi di imprese: le imprese giovanili perdono il -2,6%, quelle artigiane il -1,3%, infine risulta più attenuata la diminuzione di quelle femminili (-0,3%).

L'andamento del numero delle imprese attive (cioè quelle che hanno dichiarato l'effettivo inizio di attività) è in sintonia con quello delle registrate, scendendo del -0,4%. Quasi tutte le forme giuridiche sono in diminuzione: le società di persone perdono il -2,8%, le ditte individuali l'1,4% e le "altre forme giuridiche" lo 0,2%, mentre hanno ripreso il trend positivo le società di capitali (+3,4%).

La diminuzione tendenziale delle imprese attive si è verificata in molti settori, seppur in modo più attenuato rispetto al passato, così calano le imprese in agricoltura (-1,8%), nell'industria manifatturiera (-1,4%) e nelle costruzioni (-0,5%), mentre dopo alcuni trimestri negativi ritornano in attivo i servizi (+0,2%).

Nel dettaglio della manifattura, la fabbricazione di prodotti di legno perde la maggior percentuale di imprese (-5,2%), seguita dalla ceramica (-3,7%) e dal "tessile abbigliamento" (-2,4%), mentre tornano positivi diversi settori come la "riparazione e manutenzione" (+2,9%), la "fabbricazione di prodotti in gomma e plastica" (+2,2%) e la "produzione di mezzi di trasporto" (+1,3%).

I servizi registrano quasi tutti incrementi di imprese attive, soprattutto nell'assistenza sociale (+4,1%), nell'istruzione (+3,7%) e nelle "attività finanziare e assicurative" (+3,3%). Perdono imprese solamente il commercio (-1,8%) e il "trasporto e magazzinaggio" (-0,4%).

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