Nel primo trimestre del 2023 diminuiscono le imprese femminili

Maggiormente penalizzati il commercio, l'agricoltura e l'industria manifatturiera

Dopo una breve ripresa nei trimestri precedenti, nel primo trimestre del 2023 volge in negativo il trend delle imprese femminili. Lo attesta l'elaborazione del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena sui dati relativi alla natimortalità delle imprese, rilasciati da Infocamere.

Le imprese attive che hanno la titolare o la maggioranza dei soci donne al 31 marzo 2023 scendono a 13.925 unità, ben 138 imprese in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, pari ad una variazione tendenziale del -1,0%. Anche il confronto con dicembre 2022 risulta negativo, ma in misura minore (-0,3%), pari a 47 imprese in meno.

La percentuale delle imprese femminili attive rispetto a quelle totali è stabile rispetto al trimestre precedente (21,8%) e superiore alla media regionale (21,4%); tra le province emiliano-romagnole Ferrara detiene il primo posto (23,7%), mentre Reggio Emilia registra la proporzione inferiore in seno alla regione (19,0%).

L'andamento delle imprese femminili per settore di attività vede i servizi alle imprese registrare l'incremento maggiore rispetto ad un anno fa (+2,9%), portando il settore al primo posto per numero di imprese femminili (24,1%). Il commercio scende in seconda posizione, e con una discesa del -3,6% arriva a rappresentare il 23,1% delle imprese femminili totali.

Gli altri settori in aumento sono le costruzioni (+0,8%) e i servizi alle persone (+0,6%), mentre, oltre al commercio, risultano in calo l'agricoltura (-3,5%), che perde ulteriori quote sul totale arrivando al 13,0%, le industrie manifatturiere (-2,4%), la cui quota scende all'11,8% e l'alloggio e ristorazione (-2,0%), che torna a diminuire dopo la ripresa post-pandemica.

Risulta in difficoltà il settore manifatturiero più rappresentato dalle imprenditrici femminili, il tessile-abbigliamento. Scendono infatti del 5,1% le imprese attive, riducendo la quota del settore al 49,0% delle imprese manifatturiere. In calo anche le industrie alimentari (-2,7%), che rimangono all'11,3% del totale, mentre risulta in sensibile ascesa la fabbricazione di prodotti in metallo (+8,4%), con una crescente rappresentatività rispetto al totale manifatturiero femminile (11,1%).

Come nel totale imprese modenesi, l'unica forma giuridica in crescita risulta la società di capitali (+1,9%), che vede crescere ulteriormente la sua quota sul totale (23,7%). Calano inesorabilmente le società di persone (-4,2%) con un ulteriore riduzione della loro quota (12,5%), così come le ditte individuali, che pur rappresentando la maggioranza delle imprese femminili (62,3%), scendono dell'1,4%, proprio come le "altre forme giuridiche".