Imprese a conduzione femminile: in lieve aumento le imprese attive rispetto a giugno

Andamento positivo per costruzioni e per imprese informatiche, calano il commercio e i servizi alle persone

I dati Infocamere sulla demografia imprenditoriale elaborati dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena mostrano un lieve aumento le imprese a conduzione femminile nel terzo trimestre del 2020. A settembre 2020 si registrano infatti 30 imprese in più rispetto a giugno, per un totale di 13.985 imprese attive, pari ad un incremento congiunturale dello 0,2%.

Rimane tuttavia negativo il confronto tendenziale, con una diminuzione dello 0,6% rispetto a settembre 2019, pari ad 87 imprese in meno.

A livello regionale le imprese a conduzione femminile mantengono le stesse quote dei trimestri precedenti: Modena rimane la seconda provincia a livello regionale per numero di imprese attive capitanate da donne (16,6% del totale), mentre al primo posto rimane sempre Bologna (21,1%) e al terzo posto Reggio Emilia (10,9%). Il tasso di femminilità di Modena cresce lievemente (21,7%) ed è maggiore della media regionale (21,2%), il tasso più basso si registra a Reggio Emilia (18,9%), mentre il più alto rimane a Ferrara (23,1%).

La pandemia ha penalizzato maggiormente alcuni settori, così è lievemente cambiata la distribuzione delle imprese femminili attive per settori di attività: diminuisce la quota del commercio, che rimane comunque il settore più rappresentato (23,7%), seguito dai servizi alle imprese (22,5%) e dai servizi alle persone (14,2%), che per la prima volta superano l'agricoltura (14,1%).

Permangono per alcuni settori notevoli differenze di concentrazione rispetto al totale imprese modenesi, ad esempio nelle costruzioni le imprese con donne al comando sono solamente il 4,1%, contro il 16,3% del totale imprese, al contrario nei "servizi alle persone" vi è una maggiore concentrazione di donne (14,2%), mentre nel totale modenese tale percentuale è meno della metà (6,4%).

Riguardo l'andamento tendenziale, rispetto a settembre 2019 si registrano aumenti soprattutto nelle costruzioni (+3,8%), nell'alloggio e ristorazione (+1,4%) e nei servizi alle imprese (+1,3%). Continuano invece a perdere imprese attive l'agricoltura (-2,2%), le industrie manifatturiere e il commercio (entrambi -2,0%).

La distribuzione delle imprese femminili nell'industria manifatturiera è molto concentrata: più della metà di esse opera nel tessile abbigliamento (50,9%) in diminuzione del 4,6% rispetto a settembre 2019, l'11,2% appartengono all'industria agroalimentare, che cresce del 3,9%, mentre il 10,0% opera nella produzione di manufatti in metallo, anch'esse con un buon trend (+5,0%).

Tra i servizi si registrano gli andamenti peggiori nei settori più colpiti dalle restrizioni dovute alla pandemia: calano dell'8,9% le imprese delle attività artistiche e ricreative, le agenzie di viaggio perdono il 6,1% di imprese e calano anche i servizi alla persona (-1,0%). In aumento invece la produzione di software (+9,1%) e l'assistenza sociale (+6,5%).

Infine, come le imprese giovanili e straniere, le imprese a conduzione femminile sono molto più concentrate nella forma giuridica di ditta individuale (62,8% del totale) rispetto al totale imprese modenesi (52,1%), risultano inferiori le società di capitali (21,9%), le società di persone (13,8%) e le "altre forme" (1,5%). Tuttavia anche le donne tendono ad aumentare la creazione di società di capitali (+2,3%) a discapito soprattutto delle società di persone (-4,3%) e delle ditte individuali (-0,8%), mentre aumentano le "altre forme" (+4,1%).