Arretrano le imprese femminili in provincia

Al 30 giugno 2020 sono 13.955 le aziende guidate in maggioranza da donne imprenditrici. Forte calo delle nuove iscritte ma anche delle cessazioni nei mesi del lockdown

La consistenza delle imprese attive modenesi guidate da donne al 30 giugno 2020 è di 13.955 unità, contro le 14.055 attive alla stessa data dell'anno precedente, con una diminuzione in valore assoluto di 100 imprese, pari al -0,7%, in linea con il calo registrato a livello complessivo tra le imprese attive della provincia, -0,9%. La percentuale di imprese femminili sul totale imprese è pari al 21,7% cioè più di una su cinque.

Lo rivelano i dati Infocamere sulle imprese femminili, ovvero quelle in cui la titolare unica o la maggioranza dei soci è rappresentata da donne imprenditrici.

I numeri del secondo trimestre 2020 fotografano la situazione di stasi registrata durante il lockdown: le movimentazioni del Registro Imprese infatti sono crollate sia sul fronte delle iscrizioni (154 contro le 269 dello stesso trimestre 2019) che su quello delle cancellazioni di attività (97 a fronte di 206 nel secondo trimestre 2019; la natimortalità delle imprese femminili ha ricalcato quanto avvenuto in media nel complesso delle imprese, con una flessione del -42,8% delle nuove iscritte (media -44,3%) e del -52,9% nelle cessazioni (media -42,2%).

La distribuzione settoriale delle imprese femminili modenesi vede una concentrazione nel commercio con il 23,6% di imprese, seguito dai servizi alle imprese (22,5%) e dall'agricoltura (14,1%). All'interno dell'industria manifatturiera i comparti con più imprese femminili sono il tessile abbigliamento (49,4% del totale manifattura), l'industria alimentare (10,5%) e la produzione di prodotti in metallo (9,8%).

Riguardo all’andamento dei diversi settori dal 30 giugno 2019 alla stessa data del 2020, presentano un decremento di base imprenditoriale il commercio (-2,2%), l'agricoltura (-2,5%), l'industria manifatturiera (-1,7%), i servizi alle persone (-0,5%), mentre aumentano i servizi alle imprese (+1,3%) e l'alloggio e ristorazione (+0,7%). Buono anche l'andamento delle costruzioni (+2,7%).

Per quanto riguarda la suddivisione per forma giuridica, si evidenzia che tra le aziende femminili sono in netta maggioranza le imprese individuali (62,7%). Le società di capitali sono il 21,8% del totale mentre le società di persone rimangono al 14% del totale. Le "altre forme" rappresentano una quota dell'1,5%.

Nell’ultimo anno (dal 30 giugno 2019 alla stessa data del 2020) prosegue il trend di aumento delle forme più strutturate d’impresa ovvero le società di capitali (+2,4%), mentre permangono in flessione le imprese individuali (-1,1%) e ancor di più le società di persone (-3,7%).