Archivio quesiti 2012

Quesito 55/2012

prevenzio.net

Otoprotettore

Domanda

Nel giudizio di bontà di un otoprotettore sfruttando il metodo snr, è corretto fare la valutazione di iper, normal e ipoprotezione considerando anche il relativo fattore beta correttivo (0.75 per le cuffie e 0.5 per gli inserti)?

Es: dato c: 89,0 cuffia snr = 35 quindi lex,a attenuato = 62,75 db(a) da cui: iperprotezione

Risposta

Sì, è corretto. La norma UNI 9432:2011, in una appendice informativa (e non normativa) indica il possibile utilizzo dei fattori beta, riportati nel prospetto D1, per quanto mancanti "di una base sperimentale scientificamente consolidata".

L'eventuale applicazione dei fattori beta, che la norma lascia sostanzialmente alla discrezionalità del personale qualificato, entra nella valutazione di efficienza dell'otoprotettore.

L'importante è non associare l'applicazione dei fattori beta alla valutazione della efficacia degli otoprotettori che invece deve avvenire con i criteri indicati nell'appendice C al punto C.3.

(Giugno 2012)

Quesito 54/2012

prevenzio.net

D.Lgs. 81/2008 e collaboratore famigliare

Domanda

Quali sono gli obblighi previsti dal d. Lgs 81/2008 per un'impresa individuale con un collaboratore familiare che presta attività in maniera continuativa e sotto la direzione del titolare?

Risposta

Gli unici obblighi relativi alla sicurezza e igiene del lavoro sono quelli elencati all'art. 21 del D. Lgs. 81/08: utilizzo di attrezzature a norma, utilizzo di DPI (dispositivi di protezione individuali) conformi, uso di cartellino di riconoscimento in caso di lavori in appalto.

(Giugno 2012)

Quesito 53/2012

prevenzio.net

Corso prevenzione incendi e di primo soccorso

Domanda

Sono un socio amministratore di una sas, in totale siamo 2 soci accomandatari e 1 accomandante, non avendo lavoratori dipendenti e non essendo datori di lavoro trova applicazione il D. Lgs. 81/08 per quanto riguarda il corso prevenzione incendi e di primo soccorso?

Risposta

Anche i soci di una sas, se prestano attività lavorativa, sono da considerare assimilati a lavoratori, facendo scattare in questo modo la gran parte degli obblighi previsti dal D. Lgs. 81/08.

Tra questi rientrano quelli relativi alla nomina e formazione degli addetti alla prevenzione incendi e primo soccorso.

(Giugno 2012)

Quesito 52/2012

prevenzio.net

Impresa edile affidataria e POS

Domanda

In cantiere edile, un'impresa affidataria che non esegue alcuna lavorazione, ha l'obbligo di inserire nel pos la valutazione dei rischi? Oppure può limitarsi a verificare che sia presente nei pos dei singoli subappaltatori?

Risposta

L'art. 97 del D. Lgs. 81/08 affida una serie di obblighi anche al datore di lavoro dell'impresa affidataria, senza distinguere tipologie diverse di imprese (quindi anche quando non esegue nessuna lavorazione specifica).

Dovrà in ogni caso effettuare le operazioni di coordinamento, controllo e verifica dell'idoneità delle ditte subappaltatrici.

Inoltre dovrà verificare le condizioni di sicurezza e l'applicazione delle disposizioni contenute nel piano di sicurezza e coordinamento, verificare la congruenza del proprio POS (che è fondamentalmente una valutazione dei rischi) con quelli delle altre imprese (ognuno valuta i rischi insiti alla propria attività) prima di inoltrarle al coordinatore per l'esecuzione.

(Giugno 2012)

Quesito 51/2012

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DLgs 81/2008 Preposti e Dirigenti

Domanda

L'art. 18 e 36 del D.Lgs. 81/08 impongono al datore di lavoro l'obbligo di formare i lavoratori incaricati della gestione delle emergenze, sulla base dei contenuti stabiliti dal d.m. 10/03/1998.

Qualora un dipendente sia già in possesso di un attestato di formazione in base al d.m. 10/03/1998, con la stessa categoria di rischio, il datore di lavoro è completamente esonerato dagli obblighi formativi sulla gestione delle emergenze?

Risposta

La premessa dell'Accordo richiamato precisa che l'applicazione dei contenuti dell'accordo stesso nei confronti dei dirigenti e dei preposti costituisce la corretta applicazione dell'art. 37, comma 7 del D. Lgs. 81/08.

L'applicazione dei contenuti, però, non è obbligatoria e il datore di lavoro può mettere in atto un percorso formativo diverso; in questo caso dovrà dimostrare che la formazione sia stata "adeguata e specifica".

Noi riteniamo che questo elemento di "facoltatività" possa applicarsi all'intero percorso della formazione per i dirigenti (sostituisce integralmente quella per i lavoratori) e al modulo aggiuntivo per i preposti (in questo caso il modulo base per lavoratori deve considerarsi obbligatorio).

(Giugno 2012)

Quesito 50/2012

prevenzio.net

Obblighi penali norme sicurezza sul lavoro

Domanda

Sono amministratore di una ditta artigiana costituita in forma di snc. Qualche tempo fa è accaduto un infortunio a mio zio, assunto presso la ditta sotto forma di collaboratore familiare.

Avendo assunto anche la funzione di RSPP, come datore di lavoro autonominato ai sensi dell'art. 34 del D. Lgs. 81/08, vorrei sapere se ho delle responsabilità relativamente all'infortunio avvenuto.

Risposta

Non è la funzione di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione che fa scaturire degli obblighi penalmente rilevanti circa l'applicazione di norme sulla sicurezza sul lavoro.

Potrebbero configurarsi responsabilità, invece, in qualità di datore di lavoro se l'infortunio è avvenuto per violazioni alle norme suddette.

(Giugno 2012)

Quesito 49/2012

prevenzio.net

RSPP esterno e numero minimo lavoratori

Domanda

Rileggendo per l'ennesima volta l'art. 31 mi pare di capire che per un'azienda diversa da quelle evidenziate al comma 6, il datore di lavoro possa nominare un RSPP esterno indipendentemente dal numero dei lavoratori complessivamente impiegati.

Ad esempio, un'azienda che si occupa di logistica, piuttosto che un'azienda agricola di un grosso gruppo od, ancora, una che opera con diverse unità operative sul territorio nazionale ma non rientrante nella definizione di "... Aziende industriali con oltre 200 lavoratori" può nominare un RSPP esterno? In altre parole, vale il principio che "ciò che non è vietato è permesso?".

Risposta

L'interpretazione è giusta. Solo nei casi espressamente previsti al comma 6 dell'art. 31 il Servizio di Prevenzione e Protezione deve essere obbligatoriamente interno all'azienda. In tutti gli altri casi può anche essere esterno.

(Giugno 2012)

Quesito 48/2012

prevenzio.net

Impresa straniera e adempimenti sicurezza

Domanda

Una impresa straniera che lavora abitualmente in italia quali adempimenti sulla sicurezza deve applicare?

Diverse sono le casistiche:

  • ditta che lavora abitualmente in italia per posa di cartongesso.
  • Ditta che ha una sede in italia ed utilizza lavoratori distaccati dalla sede rumena, questa ha tutto per i lavoratori assunti dalla ditta italiana, ma per i distaccati cosa bisogna chiedere?
    Durc? Rls? Nomina RSPP? Visite mediche (le hanno in rumeno)? Valutazione dei rischi? Pos?

Risposta

Il D. Lgs. 72/00, relativa al distacco dei lavoratori all'interno della UE (recepimento della Direttiva 96/71/CE), stabilisce che a tali lavoratori devono essere garantite "le medesime condizioni di lavoro" previste da disposizioni legislative, regolamentari o amministrative, nonché dai contratti collettivi nazionali di lavoro, per i lavoratori italiani che effettuino prestazioni lavorative subordinate analoghe.

In entrambi i casi citati nel quesito, relativamente agli aspetti di sicurezza e igiene del lavoro, si applica quanto previsto dal D. Lgs. 81/08, in particolare per la valutazione dei rischi, la predisposizione e messa in atto delle misure di prevenzione e protezione, la nomina del RSPP e medico competente, ecc...

Inoltre, le imprese edili extracomunitarie che operano sul nostro territorio devono iscriversi alla Cassa Edili con conseguente obbligo del DURC; per le imprese comunitarie questo obbligo sussiste solo se non hanno in essere adempimenti analoghi presso organismi pubblici o di fonte contrattuale nel loro Paese.

(Giugno 2012)

Quesito 47/2012

prevenzio.net

Classificazione caldaia a vapore per tavola stiro

Domanda

Una tavola da stiro equipaggiata con caldaia per la produzione di vapore da 5 l e con una pressione ts pari a 3 bar è classificata come caldaia di 1a categoria e quindi sottoposta alle verifiche di funzionamento triennali e verifiche decennali ai sensi del D. Lgs. 81/08?

Risposta

Ai sensi dell'art. 2 del D.M. 329/04 (Direttiva PED) questo tipo di caldaia è esclusa dall'obbligo delle verifiche periodiche (triennali e decennali).

(Maggio 2012)

Quesito 46/2012

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Agenti cancerogeni e tenuta del registro degli esposti

Domanda

Per una attività che comporta la presenza di agenti cancerogeni (es. Legni duri o cromo vi) sono svolte indagini analitiche che collocano la concentrazione dell'agente al di sotto del proprio tlv (se esiste) o addirittura sotto la soglia di rilevabilità del metodo.

Il registro di cui art. 243 va comunque sempre attivato (in quanto c'è presenza dell'agente)?

Oppure la sua attivazione è in funzione del giudizio di esposizione all'agente eseguito (per esempio dal medico e/o dal datore di lavoro) tenendo conto dei vari fattori che contribuiscono a definire il livello della stessa esposizione (es. Indagini analitiche, modalità di lavoro, frequenze di esposizione, ecc.)?

Potreste fare chiarezza, visto che, anche fra gli stessi medici del lavoro, gli approcci possono essere nettamente contrastanti fra loro?

Risposta

Il registro degli esposti a cancerogeni (art. 243 del D. Lgs. 81/08) va attivato quando sono presenti lavoratori per i quali la valutazione dei rischi ha evidenziato un rischio per la salute (in questo caso anche la sorveglianza sanitaria è obbligatoria).

Secondo le linee guida del Coordinamento delle Regioni per l'applicazione del 626 sono da considerare esposti (e quindi a rischio per la salute) i lavoratori per i quali l'esposizione a cancerogeni e/o mutageni potrebbe essere superiore a quella della popolazione generale.

Questa operazione è relativamente semplice quando esistono valori di riferimento per la popolazione generale altrimenti, in assenza di tali riferimenti, si può considerare presente e significativa l'esposizione allorché sia riscontrabile la sostanza nell'ambiente di lavoro e sia correlabile un suo coinvolgimento nel ciclo lavorativo.

La soluzione migliore dovrebbe essere riposta nella misurazione dell'esposizione (obbligatoria in fase di valutazione del rischio) ma la qualità del dato spesso insufficiente rendono poco attendibile anche questa metodica.

In quest'ultimo caso si può fare riferimento alla durata d'uso di un cancerogeno; ad esempio si può considerare esposto un soggetto che usa per più di 20 giorni lavorativi un cancerogeno (criterio adottato dall'ASA finlandese) o 30 minuti a settimana come media annuale (secondo il NIOSH).

(Maggio 2012)

Quesito 45/2012

prevenzio.net

RSPP

Domanda

Un'impresa applica il contratto del settore meccanica-artigiani, i propri lavoratori sono iscritti all'inail per il settore terziario-commercio e all'inps per il settore industria. Ai fini della nomina del responsabile servizio prevenzione e protezione l'impresa è inquadrabile come azienda artigiana-industriale in cui il datore di lavoro può autonominarsi fino a 30 lavoratori, oppure come "altre aziende" fra cui quelle commerciali in cui il datore di lavoro può autonominarsi fino a 200 lavoratori?

Risposta

Riteniamo che si debba fare riferimento all'attività prevalente effettivamente svolta e al codice ATECO corrispondente, così come riportato sulla visura camerale.

(Maggio 2012)

Quesito 44/2012

prevenzio.net

Indici infortunistici

Domanda

Ai sensi del D. Lgs. 81/08, risulta un obbligo effettuare i calcoli statistici degli indici infortunistici relativamente agli infortuni accaduti in azienda (per es.: calcolo della frequenza, incidenza, durata media, gravità, ...)?

Risposta

Non c'è nessun passo del D. Lgs. 81/08 che faccia esplicito riferimento al calcolo degli indici infortunistici citati nella domanda. In ogni caso sembra evidente, soprattutto nelle aziende di dimensioni medio-grandi, allorché la numerosità e le dimensioni permettono valutazioni statistiche accettabilmente affidabili, che il datore di lavoro, per il tramite del Servizio di Prevenzione e Protezione, proceda al calcolo degli indici e al confronto nel tempo all'interno delle stessa azienda, al confronto con i dati medi del comparto di riferimento affinché si possa effettuare una valutazione più approfondita della situazione infortunistica e auspicabilmente una valutazione di efficacia nel tempo di eventuali misure di prevenzione adottate. Si ricorda che questi elementi sono tra quelli obbligatoriamente inseriti negli argomenti da trattare nella riunione periodica prevista dall'art. 35 dello stesso decreto.

(Maggio 2012)

Quesito 43/2012

prevenzio.net

DUVRI cantiere edile

Domanda

In un cantiere edile (così come definito dal testo unico), ove operano più imprese esecutrici ed anche i dipendenti dell'impresa committente, oltre al piano di sicurezza e coordinamento, occorre anche il DUVRI per gestire le interferenze tra il committente e le imprese appaltatrici?

Risposta

No, in quanto gli aspetti di rischio da interferenza sono già oggetto del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC). Il comma 2 dell'art. 96 chiarisce che l'accettazione del PSC da parte dei datori di lavoro coinvolti nel cantiere e la redazione del POS costituiscono adempimento, tra gli altri, anche del comma 6 dell'art. 26 (relativo al DUVRI).

(Maggio 2012)

Quesito 42/2012

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Mansioni addetti ed assegnazione livello di rischio

Domanda

Accordo formazione stato-regioni del 21/12/2011 - parte riguardante i lavoratori. Per una azienda rientrante in rischio elevato (es. Una metalmeccanica), per cui i lavoratori devono essere formati con corsi di 4+12 ore, è plausibile applicare una classificazione differenziata fra il personale lavorativo nei reparti o amministrativo con funzioni tecniche (rientrante come rischio elevato e quindi con corsi da 16 ore) e il personale puramente amministrativo impiegato in ufficio (assimilandolo ad attività a rischio basso con corsi di 8 ore)? Questo in quanto il tipo e livello di rischi cui sono esposte le due categorie, pur coesistendo nella stessa azienda, sono ben differenziati.

Risposta

Sì, è possibile fare una distinzione tra gli addetti alla produzione (per i quali si applicano le regole relative al livello di rischio previsto per quel comparto (4+12 ore nel caso specifico) e gli addetti a compiti esclusivamente amministrativi (..."non svolgano mansioni che comportino la loro presenza, anche saltuaria, nei reparti produttivi"...) ai quali viene assegnato il livello di rischio basso (4+4 ore di formazione).

(Maggio 2012)

Quesito 41/2012

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Isocianato e Poliolo

Domanda

Un'azienda ha da poco installato una macchina da imballaggio che utilizza come sostanze in ingresso isocianato e poliolo. Cosa è necessario fare per mettere in sicurezza gli operatori che lavorano sulla macchina, gli operatori circostanti e quelli che provvedono al cambio dei fusti una volta esauriti?

Risposta

Occorre procedere ad un adeguamento della valutazione dei rischi sulla cui base andranno individuate le misure di prevenzione e protezione dei lavoratori addetti.

(Aprile 2012)

Quesito 40/2012

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Medico Competente

Domanda

Il medico competente deve essere sempre nominato in quanto da definizione collabora con il datore di lavoro e il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi oppure deve essere nominato solo quando a termine della valutazione dei rischi si riscontra la necessità della sorveglianza sanitaria?

Risposta

Fin dall'emanazione del D. Lgs. 626/94 la questione era stata posta, pensando, alcuni, che in tutte le occasioni il medico dovesse essere nominato per collaborare alla valutazione dei rischi anche in assenza di obblighi di sorveglianza sanitaria.

La posizione che è prevalsa, pienamente condivisibile, prevede che solo allorchè dalla valutazione dei rischi, che il datore di lavoro effettuerà anche senza il medico competente, emerge l'obbligo di sorveglianza sanitaria per almeno un lavoratore dell'azienda il datore di lavoro dovrà nominarlo.

Da quel momento in poi lui esplicherà la sua funzione sulla base degli obblighi di legge e dei risultati della valutazione dei rischi già effettuata; anche su questa entrerà nel merito suggerendo, eventualmente, modifiche e integrazioni.

(Aprile 2012)

Quesito 39/2012

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Eternit - Ordinanza Ausl

Domanda

Le linee guida recitano: presenza di eternit: punteggio scadente 21- 27 (pessimo) in questi casi si propone di fare ricorso all'ordinanza emessa dall'autorità sanitaria locale.

Dove è reperibile questa ordinanza per Modena e/o Bologna?

Come costringere un proprietario che non vuole provvedere alla rimozione dell'eternit o alla relativa messa in sicurezza pur essendo lo stato di conservazione pessimo?

Quali altre alternative rimangono?

Risposta

Non esiste un'ordinanza a disposizione del cittadino da far valere per imporre una bonifica ad un vicino che risulta proprietario di uno stabile con copertura in cemento-amianto.

Sulla base delle linee guida della Regione Emilia Romagna, se dalla valutazione dello stato di conservazione si arriva ad un giudizio PESSIMO, il proprietario dell'immobile entro 18 mesi deve procedere alla bonifica, preferibilmente attraverso la rimozione.

Per ottenere questo risultato si può effettuare segnalazione al Servizio di Igiene Pubblica (se si tratta di un'abitazione civile) o al Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL) del Dipartimento di Sanità Pubblica dell'AUSL competente per territorio.

Saranno questi Servizi, direttamente o attraverso ordinanza del Sindaco del Comune dove è situato l'immobile, a pretendere l'operazione di bonifica.

(Marzo 2012)

Quesito 38/2012

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Aggiornamento RSPP

Domanda

Aggiornamento RSPP settore ATECO 4. Chi ha fatto il corso nelle seguenti date: modulo b) dal 28/02/2007 al 4/4/2007; modulo c) dal 10/05/2007 al 28/5/2007; modulo a) dal 03/10/2007 al 20/10/2007; entro quale data deve fare l'aggiornamento?

Risposta

Precisando che il modulo A è propedeutico alla formazione relativa al modulo B, l'aggiornamento periodico va completato entro cinque anni dall'acquisizione del requisito specifico previsto dal modulo B, per ogni macrosettore ATECO di interesse. Nel caso specifico, quindi, l'aggiornamento deve concludersi entro il 4/4/2012 pena decadimento dei requisiti e nullità della nomina.

(Marzo 2012)

Quesito 37/2012

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Valutazione rischio chimico preparato classificato non pericoloso

Domanda

Si chiede se è corretto il processo di valutazione di un preparato non classificato pericoloso prendendo in esame le frasi R attribuite ai componenti il preparato, ai fini dell'applicazione del Movarisch.

Risposta

Ai soli fini dell'utilizzo del software Movarisch, quale modalità per effettuare la valutazione del rischio chimico in azienda, non è corretto inserire nel campo "frasi R" le frasi di rischio dei componenti della miscela/preparato in quanto occorre considerare la suddetta miscela/preparato come un agente chimico unico.

Tale miscela/preparato pur non essendo considerata pericolosa ai sensi del D. Lgs. 52/97 e ai sensi del D. Lgs. 65/03 e nemmeno ai sensi dell'Allegato XXXVIII del D. Lgs. 81/08, potrebbe comunque essere considerata pericolosa ai sensi dell'art. 222 comma 1 Punto 3 del citato D. Lgs. 81/08

(Marzo 2012)

Quesito 36/2012

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RSPP amministratore o socio

Domanda

A seguito di verbale di delibera del cda con il quale in una srl viene incaricato un componente del consiglio di amministrazione o un socio diverso dal presidente ad esercitare le funzioni "di datore di lavoro in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, conferendogli i più ampi poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti nell'esercizio di detta funzione, attribuendogli pieni poteri di spesa", tale soggetto:

  1. può essere nominato come RSPP ai sensi dell'art. 34 del D. Lgs. 81/08?
  2. quale formazione deve avere per poter svolgere la funzione di RSPP. Formazione secondo l'accordo stato regioni oppure ai sensi del D. Lgs. 195/03.

Risposta

Un soggetto con le caratteristiche descritte nella domanda, a nostro parere può essere individuato come datore di lavoro ai sensi del D. Lgs. 81/08. Su questa base, quindi, può assumere anche i compiti di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, ai sensi dell'art. 34 dello stesso decreto (ovviamente se rientra nei casi previsti), acquisendo i crediti formativi indicati nell'Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 che tiene conto dei livelli di rischio del settore ATECO di appartenenza dell'azienda.

(Marzo 2012)