Indagine Forze di Lavoro: lieve diminuzione degli occupati

Dopo tanti trimestri in positivo, l'Istat registra in provincia di Modena una contrazione dell'occupazione. Il calo più evidente in agricoltura, mentre l'industria e il commercio continuano a crescere.

Cala l'occupazione in provincia di Modena nell'ultima rilevazione dell'indagine sulle Forze di Lavoro effettuata dall'Istat, infatti il confronto congiunturale della media gennaio-dicembre 2018 con la media ottobre 2017-settembre 2018 vede una diminuzione dello 0,6% pari a 2000 occupati in meno.

Anche il confronto tendenziale 2018/2017 appare negativo, con la perdita di 1.000 occupati pari al -0,3% arrivando a 316.000 mila lavoratori. L'Emilia-Romagna ha un andamento opposto, infatti gli occupati aumentano di 32.000 unità, segnando un +1,6%. Nonostante ciò Modena rimane la seconda provincia a livello regionale per numero di occupati dopo Bologna, inoltre queste due provincie più Reggio Emilia rappresentano da sole più della metà degli occupati di tutta la regione.

Fortunatamente il tasso di occupazione in provincia non varia di molto e rimane al 69,0%, rispetto al 69,1% dell'anno precedente.

Tuttavia, in misura maggiore rispetto agli occupati, calano anche le forze di lavoro di 4.000 unità, pari al -1,2% tendenziale; tale diminuzione si deve in parte al calo degli occupati, ma soprattutto sono in diminuzione le persone in cerca di occupazione, che calano del -16,7% andando a riempire le fila dei non attivi. Tutto ciò ha permesso una diminuzione del tasso di disoccupazione nonostante siano in calo gli occupati: nel 2018 scende al 6,0% invece del 7,1% registrato nel 2017.

Specularmente alla diminuzione delle forze di lavoro aumentano le "non forze di lavoro" (+2,7%) ed il corrispondente tasso di inattività che passa dal 25,5% al 26,5%.

In regione invece l'aumento di 32.000 occupati va a coprire sia l'incremento delle forze di lavoro totali (+0,9%), sia a sfoltire il totale delle persone in cerca di occupazione (-9,4%). Il corrispondete tasso di disoccupazione scende al 5,9%.

La suddivisione degli occupati modenesi per settori di attività mostra i servizi come quota principale (40,2%), stabile nel 2018 rispetto al 2017, ma tale proporzione è molto più bassa del totale Emilia-Romagna (44,6%) e ancor di più del totale Italia (49,7%). Infatti a Modena si consolida sempre di più la forte componente industriale che deriva dalla base prettamente manifatturiera dell'economia modenese: qui l'occupazione cresce del +2,7% arrivando al 35,8% del totale. In regione tale quota si ferma al 26,6% e in Italia al 20,0%.

Gli addetti al commercio rappresentano il 17,4% del totale e nel 2018 sono in aumento del +3,8%; le costruzioni e i servizi hanno una occupazione stabile. Infine l'agricoltura rappresenta la porzione minore (2,2% del totale occupati) e nel 2018 è in ulteriore sensibile calo.

Dopo tanti trimestri in diminuzione, risale un po' il valore della disoccupazione giovanile (cioè dei ragazzi dai 15 ai 24 anni), infatti nel dato medio di gennaio 2018 - dicembre 2018 risale al 14,2%, mentre nell'anno precedente era pari al 13,5%.

Nella classifica regionale, un sensibile miglioramento porta Reggio Emilia al primo posto per minor tasso di disoccupazione giovanile (11,9%), mentre al secondo posto rimangono a pari merito Modena, Bologna e Parma (14,2%). Ferrara rimane la provincia con il maggior numero di giovani disoccupati (36,5%) tanto da superare i notevoli valori Italiani (32,2%). La media regionale si ferma al 17,8%.

Tutte le variazioni tendenziali citate si riferiscono, per ogni indicatore, al confronto tra la media annuale del periodo "gennaio 2018/dicembre 2018" e quella del periodo "gennaio 2017/dicembre 2017", quelle congiunturali invece confrontano la media annuale "gennaio 2018 - dicembre 2018" con la media annuale "ottobre 2017 - settembre 2018".

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