Segnali di ripresa per l’industria manifatturiera modenese

I dati del 2° trimestre 2010 hanno evidenziato un netto miglioramento del quadro congiunturale. Questi segnali di ripresa, che trimestre dopo trimestre si rivelano sempre più consistenti, tuttavia ancora non cancellano l’ampia battuta d’arresto registrata lo scorso anno.

Anche nel secondo trimestre si registrano segnali di ripresa per l'industria manifatturiera modenese, sulla scia di un commercio internazionale in accelerazione.

Per l'industria manifatturiera modenese i dati del 2° trimestre 2010 hanno evidenziato un netto miglioramento del quadro congiunturale. Questi segnali di ripresa, che trimestre dopo trimestre si rivelano sempre più consistenti, tuttavia ancora non cancellano l'ampia battuta d'arresto registrata lo scorso anno. Il gap dai livelli produttivi pre-crisi e le ristrutturazioni in corso in molte aziende della provincia continuano ad avere conseguenze importanti sul mercato del lavoro, il quale permane caratterizzato da una domanda che si presenta ancora debole e da un elevato ricorso alla Cassa integrazione, soprattutto nella sua componente straordinaria.
E' questo, in sintesi, il quadro che emerge dai primi dati dell'indagine congiunturale, condotta congiuntamente dalla Camera di Commercio di Modena e dalle associazioni di categoria CNA e Confindustria, la quale rileva lo stato di salute di un campione statisticamente rappresentativo della popolazione delle imprese attive con 6 e più addetti.
Entrando nel dettaglio dei risultati, dopo i primi tiepidi movimenti del primo trimestre dell'anno, le variazioni dei quantitativi prodotti e del fatturato hanno iniziato a registrare aumenti più consistenti. L'indice grezzo della produzione industriale, difatti, è aumentato del +12,8% nel secondo trimestre rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, aumento che fa seguito al +0,5% della rilevazione del primo trimestre. In valore il fatturato delle imprese, invece, ha segnato un progresso dell'11,6%, arrestando una caduta che perdurava da sette trimestri consecutivi (-2,1% il dato dei primi tre mesi dell'anno).
Questi dati, estremamente positivi, devono comunque essere interpretati ancora con cautela. I miglioramenti sulle variazioni tendenziali, difatti, restano influenzati dal confronto con un periodo in cui i quantitativi prodotti e i volumi movimentati dalle vendite erano posizionati su livelli molto bassi. Il recupero della produzione, per esempio, si contrappone ad un trimestre, quello relativo ai mesi di aprile-giugno 2009, in cui la flessione era stata del -26,1%.
Che il quadro congiunturale sia mutato, comunque, lo confermano anche le variazioni congiunturali rispetto ai trimestri precedenti, in progresso costante da tre rilevazioni consecutive e con aumenti sempre più consistenti (+6,4% l'ultima variazione relativa al confronto tra il secondo e il primo trimestre dell'anno in corso).
Dal lato della domanda le migliori prospettive, in questa fase, sono offerte soprattutto dai mercati esteri, con evidenti benefici soprattutto per i settori maggiormente export-oriented della provincia. A confermare questa tendenza il portafoglio ordini delle imprese risulta in crescita da diversi trimestri, al traino di un afflusso di maggiori commesse dall'estero che, nel confronto anno su anno, hanno portato ad un incremento medio del +12,1%. Sul mercato interno, invece, la dinamica degli ordini, pur confermandosi positiva, ha arrestato la sua perfomance verso un più modesto tasso di crescita del +7,6%.
Dati confermati anche dal sentiment delle imprese interpellate, dove si è registrato un aumento sia della quota di quelle che si attendono un recupero dell'attività produttiva anche nei prossimi mesi, sia di quelle che iniziano a ritenere soddisfacenti gli ordini acquisiti in portafoglio.
A frenare gli entusiasmi per questi numeri, comunque, si contrappongono i dati sull'occupazione dipendente, in flessione ancora del -3,2% (-3,8% il dato medio del 2009) e i livelli ancora molto elevati delle ore di Cassa Integrazione richieste dalle imprese, pari a 3,6 volte quelle del medesimo periodo del 2009. Un dato che evidenzia, ancora una volta, come questo ammortizzatore sociale stia faticosamente tamponando i colpi di coda di una crisi che oggi sta mostrando i suoi effetti soprattutto sul mondo del lavoro.
A livello settoriale, i confronti sulle evoluzioni degli indici della produzione e del fatturato hanno segnalato un ampliamento del numero dei comparti in crescita.
Al riguardo, a spingere in modo più deciso sul pedale della ripresa sono state soprattutto le imprese del variegato mondo della meccanica modenese, le quali, però, lo scorso anno erano state quelle più penalizzate dalla crisi. Aumenti particolarmente consistenti sono stati rilevati tra i "costruttori di macchine e apparecchi meccanici", dove si sono registrate variazioni a doppia cifra sia per la produzione che per il fatturato, in progresso rispettivamente del +27,1% e del +24,4%.
Seguono i settori le cui attività risultano in gran parte legate a quella dei beni strumentali, quali le "macchine e apparecchiature elettriche ed elettroniche" (produzione +19,7% e fatturato +18,5%) e i "prodotti in metallo e lavorazioni meccaniche" (+20,6% per la produzione e +27,3% per i ricavi).
Tra i vari settori della metalmeccanica in recupero si è mostrato anche quello dei "mezzi di trasporto", per quanto con diverse eccezioni aziendali, dove si è registrato un rimbalzo dei volumi prodotti del +14,9% e del +10,9% per il fatturato.
I dati del secondo trimestre si sono mostrati favorevoli anche per "l'industria della fabbricazione delle piastrelle in ceramica", seppure in misura più contenuta rispetto alla meccanica. In questo caso la distanza dai livelli di attività pre-crisi resta ancora molto ampia, con aumenti del +9,6% per la produzione e del +4,5% per il fatturato, i quali si contrappongono alle flessioni rispettivamente del -32% in termini di volumi prodotti e del -20,2% in termini di vendite registrate nel 2009.
In chiaroscuro, invece, i dati del tessile abbigliamento, con produzione e vendite in flessione sia per "l'industria della maglieria" (rispettivamente -3,7% e -2,2%), sia per "l'industria dell'abbigliamento" (-3,1% e -2,7%), ma con ordini in progresso dall'estero.
E' continuato invece, anche nel secondo trimestre, il trend di crescita "dell'industria alimentare", dove i relativi indici hanno segnato progressi del +3,8% per i volumi trasformati e del +8,5% per i ricavi, mentre frena al -0,7% la produzione "dell'industria biomedicale", a fronte di ricavi in aumento del +2,5%.

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