Modena Economica n. 3/2016 - Rapporto 2016 Io sono cultura - 3 Rapporto nazionale imprenditoria femminile - Rapporto Gran Bretagna ed economia modenese

Newsletter del 29/06/2016

On line Modena Economica
Periodico della Camera di Commercio di Modena - n. 3/2016 maggio-giugno

Modena settima tra le province che producono ricchezza con la cultura
La cultura si conferma uno dei motori trainanti dell'economia italiana e partecipa alla ripresa. Il sistema produttivo culturale e creativo fatto da imprese, PA e non profit genera a livello nazionale 89,7 miliardi di euro in termini di valore aggiunto e attiva altri settori dell'economia arrivando a muovere nell'insieme dell'indotto 249,8 miliardi, equivalenti al 17% del valore aggiunto nazionale. Un dato comprensivo del valore prodotto dalle filiere del settore, ma anche da quella parte dell'economia che beneficia di cultura e creatività e che da queste viene stimolata, a cominciare dal turismo. Una ricchezza che si riflette in positivo anche sull'occupazione: il solo sistema produttivo culturale e creativo dà lavoro in Italia a 1,5 milioni di persone (il 6,1% del totale degli occupati). E se nel periodo 2011/2015 la crisi si è fatta sentire incidendo in negativo su valore aggiunto e occupati del Paese, rispettivamente con il -0,1% e il -1,5%, nelle filiere culturali e creative la ricchezza è invece cresciuta dello 0,6% e gli occupati dello 0,2%. È quanto emerge dal Rapporto 2016 “Io sono cultura - l'Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi” elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere. In questo settore che si rivela sempre più strategico, la provincia di Modena riveste un ruolo di primo piano. Secondo il report, il valore aggiunto prodotto nel territorio modenese è pari a 1.517,8 milioni di euro con una incidenza sul totale del 7,2%; gli occupati di queste filiere raggiungono la soglia di 25 mila unità, ovvero il 7,7% del complesso degli occupati in provincia. Nella graduatoria delle province italiane in base al valore aggiunto del settore cultura Modena si colloca al settimo posto preceduta da Milano, Roma, Torino, Siena, Arezzo, Firenze. Se si guarda agli occupati, la posizione è ancora più ragguardevole: sesto posto. Rapporto 2016 "Io sono Cultura"

Unioncamere: 3 Rapporto nazionale sulla imprenditoria femminile "Impresa in genere"
La crisi non ha fermato le donne. Tra il 2010 e il 2015, le imprese femminili in più sono 35mila. Il loro aumento rappresenta il 65% dell'incremento complessivo dell'intero tessuto imprenditoriale italiano. Più dinamiche quindi (+3,1% il tasso di crescita nel periodo a fronte del +0,5% degli imprenditori uomini), ma anche sempre più digitali e innovative, più giovani, più multiculturali. Circa 1 milione e 312mila imprese femminili (il 21,7% del totale) da lavoro a quasi 3 milioni di persone. A tutte queste imprese è dedicato il Rapporto ImpresaInGenere, realizzato da Unioncamere nel quadro della collaborazione con Ministero Sviluppo Economico, Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento Pari Opportunità
Impresa in Genere – 3 Rapporto nazionale sull'imprenditoria femminile

Brexit: il rapporto tra Gran Bretagna ed economia modenese
La Gran Bretagna rappresenta per Modena il quarto Paese di destinazione delle vendite estere dopo Stati Uniti, Germania e Francia, ed è anche un mercato in fortissima espansione in particolare negli ultimi anni (+65% dal 2010 al 2015).   
Le aziende della provincia che intrattengono rapporti abituali di import-export con il Regno Unito sono 561, ovvero un quarto del totale delle imprese modenesi operanti stabilmente con l'estero.
La provincia di Modena nel 2015 ha esportato merci verso il Regno Unito per un ammontare di 733 milioni di euro, un valore che rappresenta il 6,2% del totale export e ha importato prodotti per 186 milioni di euro, ovvero il 3,6% del totale import. Dal 2010 ad oggi è andata significativamente crescendo l'importanza di questo mercato, con incrementi pari al 65,5% per le esportazioni e del 27,2% per le importazioni. Soltanto nel 2015 rispetto all'anno precedente le esportazioni verso il Regno Unito hanno segnato un +12,8%.
A livello regionale l'economia britannica ha un peso analogo, rappresentando il 6,2% dell'export, mentre l'import è il 3,0% del totale. Entrambi i valori sono in aumento nel 2015: +6,7% le importazioni e +11,5% le esportazioni.
Considerando l'interscambio nazionale con i britannici, nel 2015 è stato pari al 5,4% sul totale delle esportazioni e al 2,9% per le importazioni, rispettivamente in aumento del 7,4% e del 2,8% nell'ultimo anno, mentre a partire dal 2010 le esportazioni sono cresciute maggiormente (+27,9%) e le importazioni hanno segnalato solamente un +5,6%.