Migliora la congiuntura in Emilia-Romagna

Presentati i risultati dell'indagine di Unioncamere regionale: "Segnali incoraggianti anche se non generalizzati"

Si consolidano anche nel quarto trimestre 2015 i segnali di inversione di tendenza registrati nel corso di tutto l'anno. La domanda estera fornisce il contributo più rilevante, ma anche il mercato interno appare in recupero. L'Emilia-Romagna resta una regione a forte vocazione manifatturiera, visto che un quarto della ricchezza regionale è ascrivibile a questo comparto. E' stato proprio il manifatturiero a trainare l'economia regionale nel 2015 con una crescita che si irrobustirà nel 2016. È questa la fotografia dell'economia regionale che emerge dall'indagine congiunturale sul quarto trimestre e anno 2015, con previsioni 2016 sull'industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.

L'Emilia-Romagna chiude il 2015 con una variazione del PIL pari a +0,9% a fronte del dato inferiore dell'Italia (+0,6%), mentre per il 2016 è prevista una crescita dell'1,4% (per l'Italia si stima un +1%).

Nel 2015 l'occupazione è cresciuta dello 0,4%. Ciò ha portato ad una progressiva diminuzione del tasso di disoccupazione a livello regionale. La cassa integrazione archivia un 2015 in contrazione.

I dati sulla nati-mortalità delle imprese sono tuttavia ancora negativi. Nel quarto trimestre 2015, il saldo fra iscrizioni e cessazioni dell'industria in senso stretto è risultato del -1,5%, un dato comunque migliore del 2014. Tra le diverse forme giuridiche ad aumentare sono solo le società di capitale; tengono meglio le imprese straniere rispetto a quelle con titolare italiano e le imprese femminili.

L'inversione di tendenza risulta dall'aumento della produzione dell'industria manifatturiera nel quarto trimestre 2015, salita dell'1,8% rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente. Si tratta del quarto trimestre positivo consecutivo per la produzione manifatturiera in regione. Il bilancio annuale si è chiuso con una crescita produttiva dell'1,5%, in controtendenza rispetto alla diminuzione dello 0,6% del 2014.

Gran parte dei settori di attività ha mostrato aumenti, piuttosto consistenti nelle industrie meccaniche, elettriche e dei mezzi di trasporto (+3,5%). Unica nota stonata il sistema moda (-1,2%) anche se in attenuazione (-3,7% del 2014).

Anche il fatturato ha registrato un aumento nel quarto trimestre 2015 (+2,4%) rispetto all'analogo periodo del 2014, in accelerazione rispetto al trend dei 12 mesi precedenti (+1,1%).

I dati Istat dell'export 2015 hanno confermato la tendenza espansiva emersa dalle indagini del sistema camerale. Le esportazioni dell'industria in senso stretto emiliano-romagnola sono ammontate a circa 54 miliardi e 192 milioni di euro, vale a dire il 4,6% in più rispetto all'anno precedente, e sono aumentate più velocemente di quelle nazionali (+3,7%). Tutti i settori fanno registrare variazioni positive. I soli prodotti metalmeccanici, con una quota del 56%, hanno evidenziato un aumento pari al 4,4%. Crescita forte anche per le apparecchiature elettriche, elettroniche, ottiche, medicali e di misura, seguite dai mezzi di trasporto. E' il settore della moda ad essere più penalizzato. Più penalizzato il settore della moda.

Riguardo ai mercati di sbocco, gli Stati Uniti si confermano secondo partner commerciale. Stabili le esportazioni verso Germania e Francia. In contrazione verso la Cina, alle prese con un rallentamento dell'economia, Brasile e Russia ormai in recessione.

Nel 2016, l'economia regionale (secondo gli scenari di previsione di Prometeia) dovrebbe registrare una crescita reale del +2,2% del valore aggiunto dell'industria in senso stretto, più elevata rispetto a quanto prospettato per l'Italia (+1,9%).

"La lettura dei numeri del 2015 ci restituisce un cambiamento di scenario. Ci sono segnali incoraggianti di inversione di tendenza anche se non del tutto generalizzati e per questo la visione di insieme ci consiglia cautela, visto che sono ancora troppe le incognite per poter affermare si sia innescata una fase di ripresa duratura - ha sottolineato il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Maurizio Torreggiani - Si evidenzia una discontinuità che per trasformarsi in una continuità positiva va coltivata con azioni mirate e non indirizzata solo da fattori esterni. Ci sono le condizioni per riprendere un cammino di crescita, accompagnando il sistema delle imprese nel percorso di internazionalizzazione, con l'obiettivo di integrare i servizi e rispondere in maniera sempre più efficace. Alle imprese che chiedono come esportare di più o individuare i mercati che offrono maggiori opportunità, Unioncamere Emilia-Romagna - conclude Torreggiani - può offrire nuovi strumenti, come Intelligent Export Report, un servizio su misura, in grado di fornire alle PMI un orientamento strategico personalizzato per strutturare azioni di internazionalizzazione".

 

Severini Marchesini Torreggiani

La presentazione del Rapporto sulla congiuntura in Emilia Romagna tenuta a Bologna il 21 marzo 2016.
Da sinistra: Luca Severini - direttore regionale di Intesa Sanpaolo, Maurizio Marchesini - presidente di Confindustria Emilia-Romagna, Maurizio Torreggiani - presidente di Unioncamere Emilia-Romagna.