Export primo semestre 2012: si evidenziano gli effetti del terremoto

I dati delle esportazioni provinciali al 30 giugno lasciano trasparire chiaramente le conseguenze del terremoto sul tessuto produttivo modenese

I dati delle esportazioni provinciali al 30 giugno, diffusi dall'Istat ed elaborati dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio, lasciano trasparire chiaramente le conseguenze del terremoto sul tessuto produttivo modenese. Infatti l'export ha ancora un andamento positivo per la provincia di Modena, ma attenuato rispetto ai trimestri precedenti: nel secondo trimestre 2012 le esportazioni hanno una variazione congiunturale dell'1,6%, passando da 2.596 milioni nel primo trimestre a 2.638 milioni di euro, ma il confronto con lo stesso trimestre dell'anno precedente è pari a +0,8%, il valore più basso registrato dal secondo trimestre 2010 ad oggi.

Il dato semestrale, confrontato con il 2011, registra una variazione del +3,8% e risulta inferiore sia al dato regionale (+5,2%) che a quello nazionale (+4,2%). In effetti anche tra le province emiliane, Modena si colloca agli ultimi posti per crescita dell'export, seguita solamente da Forlì-Cesena (+3,1%) e Bologna (+2,5%).

L'esame dei singoli settori evidenzia proprio gli effetti negativi del sisma sull'economia modenese: infatti, confrontando il secondo trimestre 2012 con il primo trimestre, il settore biomedicale (presente prevalentemente nell'Area Nord della provincia) perde il 37,3% di esportazioni, portando la sua quota percentuale dal 3,2% del totale export al 2,6%. D'altro canto il tessile abbigliamento (concentrato a Carpi, Novi e comuni limitrofi) perde il 35,2%, passando così da una quota del 9,4% di export provinciale al 7,7%. Fortunatamente tali cali sono ampiamente compensati dagli altri settori che hanno un andamento molto positivo, come i trattori (+15,3%), la ceramica (+13,2%) e i mezzi di trasporto (+11,7%).

Esaminando il primo semestre del 2012, il calo delle esportazioni dovuto al terremoto viene attenuato e l'unico settore che mostra una perdita rimane il biomedicale, con una diminuzione del 18,5% rispetto al primo semestre 2011, mentre il tessile abbigliamento raggiunge un andamento positivo (+1,0%). Sempre con tale confronto temporale risulta buono l'andamento dei mezzi di trasporto (+18,5%) e dell'agroalimentare (5,0%), gli incrementi degli altri settori rimangono tutti intorno all'1,5%.

Riguardo alle aree geografiche, l'Africa del Nord e l'Africa Centro Sud mostrano i maggiori incrementi tendenziali (rispettivamente +29,5% e +20,0%) nel primo semestre dell'anno, ma la loro incidenza sulle esportazioni totali modenesi rimane comunque molto modesta. Continua anche la crescita dell'Asia (+17,3%), mentre risulta nuovo l'incremento significativo degli Stati Uniti (+18,5%), che raggiunge così l'11,8% dell'export modenese.

Stabili le esportazioni verso l'Unione Europea a 15 paesi, mentre sono in calo i valori verso Canada e Groenlandia (-12,3%) e i paesi Europei non appartenenti alla UE (-4,5%).

Infine, analizzando i singoli paesi, i confronti con il primo semestre del 2011 indicano che l'incremento maggiore si realizza con la Cina (+16,5%). I paesi appartenenti all'Ue hanno invece andamenti differenti: dal +13,1% del Regno Unito e +9,7% dell'Austria al -6,9% della Spagna.

Tabelle dati